Imposte circolazione, iniziative riuscite
Ventitremila firme quando ne servivano quattordicimila. Ventitremila firme per chiedere da un lato di abbassare le imposte di circolazione e dall’altro di restituire parte della somma pagata per ‘le targhe’ nel 2017. È quanto ha raccolto negli scorsi mesi e consegnato ieri a Palazzo delle Orsoline il Ppd che, assieme al Tcs e a “numerosi esponenti di altre forze politiche e associative”, aveva lanciato le due iniziative popolari denominate “Per un’imposta di circolazione più giusta” e “Gli automobilisti non sono bancomat”. Orbene, il primo testo è stato sottoscritto da 12’957 cittadini, il secondo da 10’519: missione compiuta. “L’obiettivo delle iniziative – ricordano i popolari democratici in una nota stampa – era ed è quello di sgravare soprattutto il ceto medio, le famiglie ed i piccoli artigiani già confrontati con oneri e balzelli vari, portando finalmente l’imposta di circolazione ticinese ai livelli della media nazionale”. Già. perché lo scorso dicembre “135mila automobilisti sono stati confrontati con un notevole aumento dell’imposta. Un aumento che per molti si è rivelato essere addirittura un raddoppio della tassa”. Da qui la necessità di intervenire. Necessità condivisa da un numero sufficiente di ticinesi per portare il dossier sui tavoli di Palazzo delle Orsoline. Il Ppd mira in particolare a “instaurare un’imposta di circolazione semplice ed equa (‘chi più inquina, più paga’), più vantaggiosa per la maggioranza dei cittadini automobilisti, sottoposta al controllo democratico e proporzionata alle necessità della mobilità in Ticino. E in tal senso andrebbe restituito l’aumento “deciso dal Consiglio di Stato per il 2017, come sconto sulla prossima imposta di circolazione”.