laRegione

Al Baghdadi è vivo (forse)

Per due fonti dell’intelligen­ce irachena il leader dell’Isis si sarebbe rifugiato a Raqqa Continua la ridda di conferme e smentite sulla morte del ‘Califfo’. Alti funzionari iracheni dicono ad ‘al Arabiya’ che si trova nella città siriana sotto assedio.

- Ansa/red

Non è ancora giunto il momento di dare certezze sulla sorte del leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi, ieri indicato come vivo e nascosto nel nord della Siria dopo che nelle settimane e nei giorni scorsi si erano rincorse voci e notizie sulla sua morte. Due autorevoli e distinte fonti dell’intelligen­ce irachena hanno rilasciato dichiarazi­oni circa il fatto che il capo dell’Organizzaz­ione dello Stato Islamico è ancora vivo e si trova a Raqqa, roccaforte dell’Isis nel nord della Siria e sotto assedio da parte delle forze curdosiria­ne sostenute dalla Coalizione internazio­nale guidata dagli Stati Uniti. La tv panaraba-saudita ‘al Arabiya’ ha citato nelle ultime 24 ore due alti funzionari iracheni: prima Abu Ali al Basri, alto responsabi­le per la sicurezza e l’antiterror­ismo presso il Ministero dell’interno di Baghdad, quindi Lahur Talabani, responsabi­le dell’antiterror­ismo della regione autonoma curdo-irachena. A differenza di Basri, Talabani ha lasciato un minimo margine di incertezza, affermando che Baghdadi è «per il 99% vivo», ma confermand­o che il ‘Califfo’ si trova a Raqqa. Baghdadi era stato dato più volte per morto o ferito negli ultimi anni, ma le notizie non sono mai state confermate. L’ultimo annuncio di questo tipo era stato fatto dalla Russia il 16 giugno, quando Mosca aveva affermato di avere forse ucciso il capo dell’Isis in un raid a sud di Raqqa il 28 maggio. Le stesse autorità russe avevano però ammesso di non avere le prove di quanto affermato. E anche la Coalizione anti-Isis a guida Usa aveva dichiarato di non poter confermare la notizia. Eppure qualche giorno fa i media dell’Isis avevano di fatto confermato la morte del leader con un comunicato – la cui autenticit­à non è però mai stata confermata – in cui si annunciava a breve la nomina di un successore. Anche l’Osservator­io nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), organizzaz­ione basata in Gran Bretagna ma che si avvale di una fitta rete di ricercator­i e attivisti in Siria, aveva dato conferma della morte di Baghdadi, citando fonti proprie nella regione siriana di Dayr az Zor, al confine con l’Iraq. In questo contesto, sempre la tv saudita ‘al Arabiya’ aveva nei giorni scorsi fatto nome e cognome dell’ipotetico nuovo leader dello ‘Stato Islamico’: Jalaluddin al Tunisi, tunisino con passaporto francese e indicato come “attuale capo Isis in Libia”. A gettare acqua sul fuoco sulle notizie della morte di Baghdadi ci avevano pensato ancora una volta gli Usa. Tramite il capo del Pentagono, gli Usa ribadivano di non avere le prove per confermare la morte del leader jihadista.

 ?? KEYSTONE ?? Un po’ di qua un po’ di là
KEYSTONE Un po’ di qua un po’ di là

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland