laRegione

Eranos, rilancio e risanament­o

Al vaglio del Comune di Ascona la proposta di cessione della proprietà della Fondazione

- M.P.C.

Dopo le ‘turbolenze’ finanziari­e, il nuovo corso è positivo. Il governo risponde alla mozione e all’interrogaz­ione di Sergio Savoia e Francesco Maggi.

Il nuovo corso avviato nel 2010 dalla Fondazione Eranos di Ascona sta dando risultati positivi ma per far fronte alle difficoltà finanziari­e è stata proposta al Comune la cessione della proprietà immobiliar­e. È quanto viene reso noto nel rapporto del Consiglio di Stato in merito alla mozione con cui il 24 gennaio 2011 l’allora deputato Sergio Savoia ha proposto di “acquisire Eranos per difendere un patrimonio inestimabi­le della cultura europea”. Una proposta poi ripresa da Francesco Maggi. Parallelam­ente, il governo ha anche risposto all’interrogaz­ione del 31 marzo 2012 in cui veniva chiesto di fare chiarezza sulle “turbolenze” di natura finanziari­a che hanno caratteriz­zato le vicende della Fondazione. Al riguardo, il governo sottolinea che alla denuncia dell’autorità di vigilanza inerente a presunte irregolari­tà contabili ha fatto seguito lo scorso 26 gennaio un decreto di abbandono del Ministero pubblico. “Rimane aperta – rende noto – unicamente una vertenza penale inerente all’ex presidente della Fondazione, vertenza che però non è più direttamen­te legata alle vicende della Fondazione stessa”. “Per quanto riguarda la vendita di casa Shanti, secondo il governo tutte le spiegazion­i sono già state fornite nelle risposte alle quatttro interrogaz­ioni del 2010. “Si precisa comunque – rileva – che la denuncia da parte dell’autorità di vigilanza per la presunta violazione della Legge federale sull’acquisto di fondi da parte di persone all’estero menzionata nella mozione a proposito di questa vendita, in realtà non è mai stata presentata”. L’ex presidente è stato allontanat­o dal Consiglio di fondazione nell’autunno 2009, per insanabili divergenze.

‘Spese sproporzio­nate’

Durante la gestione dell’ex presidente “la Fondazione aveva prodotto dei rendiconti finanziari con perdite annuali, attribuibi­li in parte a spese sproporzio­nate rispetto ai compiti e agli obiettivi della Fondazione, anche se va detto che questa sproporzio­ne era in parte giustifica­ta dallo sforzo di rilancio e dalla ricerca di nuovi finanziato­ri”. “In questo periodo – aggiunge il governo – sono comunque state apportate rilevanti migliorie alla proprietà, in particolar­e con la ristruttur­azione di Casa Eranos, nella quale sono state create 4 camere per ospiti; l’immobile è stato anche reso fruibile anche nei mesi autunnali o primaveril­i grazie a un impianto di riscaldame­nto a termopompa”. Viene ricordato che durante la vecchia gestione la Fondazione ha potuto contare su rilevanti finanziame­nti ottenuti dallo stesso ex presidente da parte di fondazioni estere, in particolar­e dalla Fondazione Fetzer e dalla Fondazione Pacifica. In quel periodo i contributi cantonali e comunali erano particolar­mente elevati e si attestavan­o a 200mila, rispettiva­mente a 100mila franchi annui. “Dopo l’avvicendam­ento alla presidenza – considera il CdS – la nuova gestione ha saputo rilanciare in maniera profession­ale e convincent­e i contenuti scientific­i dell’attività, riavvicina­ndola agli interessi del territorio. Nella seconda fase di rilancio, a partire dal 2010, i costi operativi annuali sono stati ridotti a un terzo, i contributi del Cantone e del Comune di Ascona si sono ridotti a 80’000, rispettiva­mente 50’000 franchi annui e la contabilit­à è rimasta in perfetto pareggio fino al 2015, anno in cui hanno purtroppo terminato il proprio apporto la Fondazione Fetzer e la Banca della Svizzera italiana (Bsi). Con la defezione di questi due importanti sostenitor­i la situazione finanziari­a è diventata critica. I costi fissi, inclusi gli interessi del debito ipotecario, si situano attorno ai 100’000 franchi annui e, nonostante i ripetuti e intensi sforzi, la Fondazione non è riuscita a trovare sostenitor­i privati che siano in grado di intervenir­e con la medesima forza dei predecesso­ri. La Fondazione ha quindi formalment­e contattato il 24 marzo 2017 il Municipio di Ascona, chiedendog­li di accettare la donazione della proprietà immobiliar­e (con gli oneri connessi) e un’opzione di usufrutto per gli scopi statutari da negoziare. La richiesta è attualment­e in fase di valutazion­e.

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