Navigazione, ‘la guardia sindacale resterà alta’
Presa di posizione congiunta di Sev, Unia e Ocst, dopo la conclusione sabato scorso dello sciopero
Concluso sabato scorso lo sciopero, i dipendenti della Navigazione Lago Maggiore ed i tre sindacati che li hanno sostenuti (Sev, Unia e Ocst) intendono comunque mantenere alta la guardia per ottenere tutto quanto promesso durante le trattative. “Il valore del lavoro e il valore di chi quel lavoro lo garantisce con competenza e professionalità – viene sottolineato in un comunicato diffuso ieri dai tre sindacati – è stato al centro della vertenza Nlm che si è conclusa con la ripresa del lavoro dopo venti giorni di sciopero. Uno sciopero che, come noto, è giunto al termine grazie ad un accordo tra il Canton Ticino – che ha funto da mediatore –, le tre sigle sindacali e con la partecipazione del Comune di Locarno. Umiliati dal datore di lavoro che li ha licenziati con un colpo di spugna come fossero anonime pedine sulla scacchiera del futuro consorzio – pensato e portato avanti in totale opacità – i dipendenti Nlm del bacino svizzero del Lago Maggiore sono usciti da venti giorni di sciopero sicuramente stanchi e logorati, ma più forti di prima. Non a caso i segretari sindacali Angelo Stroppini (Sev), Lorenzo Jelmini (Ocst) e Gianluca Bianchi (Unia) hanno parlato di una lotta dal fortissimo valore simbolico. Una lotta che servirà di esempio ad altri. Archiviata questa prima fase della vertenza, se ne apre inevitabilmente un’altra poiché il Consorzio che dovrà garantire la piena occupazione delle persone licenziate con gli attuali salari (per un anno grazie alla garanzia cantonale e del Comune di Locarno) è ancora tutto da costruire. Come è tutto da negoziare il Contratto collettivo di lavoro imposto dal Cantone. Nella prosecuzione della vertenza, portata avanti congiuntamente dai tre sindacati Sev, Unia e Ocst con una chiara unità di intenti – perché al centro c’è sempre stato e sempre ci sarà l’esclusivo interesse dei lavoratori e delle lavoratrici – si inserisce un elemento di grande rilevanza: al di là della citata compattezza del fronte sindacale – nonostante gli avvilenti tentativi di sgretolarlo e di delegittimarlo – spicca l’unità delle maestranze che hanno dimostrato coraggio, determinazione e dignità”. “Questa configurazione – si legge nel comunicato, che abbiamo pubblicato integralmente sul nostro sito www.laregione.ch – permette l’avvio di un percorso sindacale partecipativo in cui le maestranze continuano ad essere parte centrale e attiva: attraverso regolari assemblee, incontri, scambi di informazioni. Perché anche nella considerazione del lavoro c’è bisogno di una svolta culturale, che sappia valorizzare il grande capitale personale e sociale, oltre che economico, che si esprime nel lavoro. Il Contratto collettivo di lavoro (Ccl) sarà pertanto solo uno degli strumenti per garantire i diritti. Ben sapendo che un Ccl si misura non solo nella capacità di negoziazione, ma anche e soprattutto nella stesura di chiare rivendicazioni che partono dalle esigenze e dalle conoscenze dei dipendenti”.