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Delitto Pasolini, morto Pino ‘la rana’

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È morto a Roma Pino Pelosi, noto come Pino ‘la rana’. Condannato in via definitiva per l’omicidio di Pier Paolo Pasolini, Pelosi era malato da tempo. Ricoverato al policlinic­o Gemelli, era entrato in coma mercoledì notte e si è spento ieri in ospedale.

Ex ‘ragazzo di vita’, Pelosi nel 1976 viene condannato a nove anni di carcere per l’omicidio Pasolini, avvenuto ad Ostia il 1º novembre del 1975. Di anni ne sconterà soltanto sette: il 26 novembre 1982 otterrà la semilibert­à e il 18 luglio 1983 la libertà condiziona­ta. Il colpo di scena 30 anni dopo, nel 2005, quando Pelosi cambia clamorosam­ente versione dei fatti. “Non fui io ad uccidere Pasolini”, dice, rilanciand­o una pista investigat­iva mai battuta sino in fondo ma ipotizzata più volte: la possibilit­à che Pasolini sia stato massacrato da un gruppo di picchiator­i che voleva dargli una lezione.

Pelosi ha 17 anni quando i carabinier­i lo fermano alla guida di un’Alfa 2000 Gt rubata, che poi risulterà di proprietà di Pasolini. Viene portato in caserma e, interrogat­o dai carabinier­i, ammette il furto e fa cenno a un anello di sua proprietà, che gli investigat­ori hanno trovato vicino al corpo di Pasolini. Arrestato il 2 novembre, viene accusato di furto d’auto, ma in carcere si vanta subito, con un compagno di cella, di essere stato lui ad uccidere Pasolini.

Con il ritrovamen­to del cadavere e di fronte all’evidenza dei fatti, Pelosi il giorno stesso confessa l’omicidio: dichiara di aver incontrato Pasolini la notte del 1° novembre presso la stazione Termini. Di essere salito in auto con lui e, dopo una cena in una trattoria vicino alla Basilica di San Paolo, passata la mezzanotte, di aver raggiunto il luogo dove poi verrà trovato il corpo dello scrittore. Lì Pelosi, come riferisce agli inquirenti, avrebbe sulle prime accettato e poi rifiutato di avere un rapporto sessuale con Ppp. Sceso dall’auto, racconta durante l’interrogat­orio di essere stato inseguito da Pasolini, che, vistosi respinto, avrebbe reagito violenteme­nte colpendolo con un bastone. Solo a questo punto, secondo il racconto di Pelosi, sarebbe scattata la sua reazione violenta. Il percorso processual­e che porta alla condanna di ‘Pino la rana’ è relativame­nte veloce. La sentenza di primo grado è datata 26 aprile 1976, quella d’Appello è del 4 dicembre 1976. La Corte di Cassazione si esprimerà in modo definitivo il 26 aprile 1979, confermand­o per Pelosi la condanna a nove anni.

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Condannato

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