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Polizia aerea, dagli ‘orari d’ufficio’ al servizio 24 ore su 24 entro il 2020

- ATS/RED

Un volo delle Ethiopian Airlines, decollato da Addis Abeba a destinazio­ne di Roma e Milano, era stato dirottato il 17 febbraio 2014 su Ginevra. L’autore del gesto era stato il copilota, che aveva poi chiesto asilo alla Confederaz­ione. L’aereo era stato intercetta­to da due caccia dell’aeronautic­a militare italiana sullo spazio aereo della Sicilia, dove si erano avute le prime prove che si trattasse di un dirottamen­to. I caccia avevano quindi scortato l’aeroplano fino in Francia, dove era stato preso in consegna da due Mirage 2000 della locale aeronautic­a militare. I due jet francesi avevano poi accompagna­to il Boeing fino a Cointrin.

Alle 17 a casa

Le Forze aeree svizzere non avevano potuto prenderlo in consegna dai caccia italiani che lo avevano scortato dalla Sicilia perché erano operative solo durante le ore d’ufficio, ossia tra le 8 e le 12 e dalle 13.30 alle 17. Una sorveglian­za 24 ore su 24 con aerei da combattime­nto veniva realizzata solo su preciso ordine, ad esempio durante il Forum economico mondiale (Wef) di Davos. Questo caso aveva suscitato clamore e ironia e dato il la a un vivace dibattito sull’insufficie­nte protezione dello spazio aereo elvetico. Il 1° dicembre 2015 il Dipartimen­to della difesa aveva così comunicato che nel 2020 l’aeronautic­a militare svizzera garantirà il servizio di polizia aerea 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, con due velivoli da combattime­nto armati. Per arrivare a una copertura permanente l’esercito ha previsto quattro fasi. La prima è stata attuata nel 2016: per 50 settimane durante i giorni feriali gli aerei erano pronti al decollo dalle 8 alle 18. Tale presenza è stata ampliata a 365 giorni all’inizio del 2017. Dal 2019 i jet saranno disponibil­i dalle 6 alle 22; alla fine del 2020 verrà garantita la copertura completa. A questo scopo sono previsti ulteriori 100 posti di lavoro alle Forze aeree, alla Base logistica dell’esercito e alla Base d’aiuto alla condotta. Si stimano spese supplement­ari dell’ordine di 30 milioni di franchi l’anno circa.

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