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Terremoto in alta stagione

Quasi 500 i feriti, pochi quelli gravi. Gravi danni nel centro storico di Kos, dove il porto è fuori uso. Mini tsunami investe la costa turca.

- Di Cristoforo Spinella (Ansa)

La terra ha tremato in piena notte. Una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6,7 ha colpito all’una e mezza locali (mezzanotte e mezza in Svizzera) il tratto di mar Egeo tra l’isola greca di Kos e la penisola turca di Bodrum, provocando due vittime – un 39enne turco e un ventenne svedese in vacanza in Grecia, uccisi nel crollo di un bar – e quasi 500 feriti, la maggior parte lievi (tra questi una svizzera: cfr. articolo a lato). Il sisma, avvenuto a una profondità di circa 10 km, è stato seguito da un mini tsunami, con onde alte circa mezzo metro che hanno travolto case, negozi e auto parcheggia­te sulla costa di Bodrum, arrivando fino a un centinaio di metri dal mare. La notte è stata scandita da decine di scosse di assestamen­to – almeno 160, secondo l’osservator­io di Kandilli a Istanbul – che hanno spinto migliaia di turisti a dormire all’addiaccio, su sdraio, lettini e giacigli di fortuna. I danni più gravi nel centro storico di Kos. Lesionate chiese, l’antica moschea e la fortezza del Quattordic­esimo secolo all’ingresso del porto principale, oltre a diverse abitazioni non antisismic­he. È lì che si sono registrati anche i feriti più gravi, alcuni dei quali elitraspor­tati in ospedali ad Atene o nelle vicine isole di Rodi e Creta. Tra questi, anche diversi stranieri. In totale, sono circa 120 le persone ferite a Kos. Fuori uso anche il porto. A Bodrum, invece, tanta paura ma solo danni minori. Il ministro della Salute turco ha fissato a 358 il numero delle persone medicate, quasi tutte per ferite lievi, riportate per lo più nei momenti di panico successivi al sisma, quando molti sono corsi fuori dalle case e qualcuno si è anche lanciato dalle finestre dei piani più bassi. A sera, solo 24 dei feriti erano ancora ricoverati negli ospedali turchi, 5 dei quali in condizioni più serie. Entrambe le località colpite, sulle due sponde dell’Egeo, al momento del sisma erano affollate di turisti. Nelle prime immagini circolate, in piena notte, i bar all’aperto e gli altri locali apparivano pieni di stranieri, tra cui molti inglesi, tedeschi, olandesi e russi. Numerosi anche i turchi in vacanza a Kos. Nonostante il porto sia rimasto fuori uso, le autorità greche hanno autorizzat­o una nave di Ankara a fare la spola tra le due coste per riportare a casa centinaia di persone. «Solidariet­à» è giunta da Bruxelles. «L’Ue è pronta a offrire il suo pieno sostegno», ha assicurato il commissari­o per la gestione delle crisi, Christos Stylianide­s, offrendo anche la disponibil­ità del sistema satellitar­e Copernicus a supporto delle autorità nazionali di protezione civile. Per fronteggia­re l’emergenza è stato mobilitato anche l’esercito.

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KEYSTONE Si dorme all’addiaccio a Kos dopo le scosse della notte
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