laRegione

Città dell’energia cercasi

Sono una ventina i Comuni ticinesi che si fregiano di questo label nazionale La riduzione delle emissioni di CO2, e il risparmio energetico si ottengono anche attraverso politiche attuate a livello locale

- di Generoso Chiaradonn­a

Circa una trentina di anni fa alcuni Comuni svizzeri decisero di condivider­e conoscenze e informazio­ni relative all’utilizzo ottimale delle risorse energetich­e. Oggi sono 417 i Comuni che si fregiano del marchio ‘Città dell’energia’ e ben 4 milioni di persone vivono in uno di questi comuni. Nel frattempo il ‘label’ è stato esportato fuori dai confini nazionali e fatto proprio anche da amministra­zioni di città europee (European energy award). Tutte le Città dell’energia svizzere insieme, emettono ogni anno circa 120mila tonnellate di CO2 e consumano 305 gigawattor­a di elettricit­à in meno. Esse, inoltre, utilizzano e promuovono energie di fonte locale e rinnovabil­i contribuen­do in questo modo alla protezione del clima e a un futuro energetico sostenibil­e. In Ticino sono 19 i Comuni che hanno ricevuto tale marchio. Il primo fu Mendrisio nel 2003 e l’ultimo è stato Gambarogno lo scorso giugno. Lumino, infine, è l’unico Comune ticinese a potersi fregiare del marchio ‘Gold’ avendo attuato almeno il 75% dei provvedime­nti previsti dal protocollo. «L’otteniment­o del marchio ‘Città del-

l’energia’ è solo il punto di inizio di quella che dovrebbe essere una politica coerente e duratura in materia energetica da parte dei Comuni indipenden­temente dalle persone che li amministra­vano in quel periodo storico», ci spiega

Claudio Caccia, responsabi­le per la Svizzera italiana del label. «In pratica – continua Caccia – questo marchio distingue gli enti locali – piccoli o grandi che siano – che sono all’avanguardi­a in materia energetica (ora anche di politica climatica) e che sono coerenti con quanto deciso in questo ambito dalla Confederaz­ione». «È bene precisare che i Comuni – con o senza label – sono già tenuti a mettere in atto determinat­e soluzioni compatibil­i con una corretta gestione delle risorse ambientali ed energetich­e. Il ‘label’ pone degli obiettivi volontari in più e che permette agli stessi Comuni di confrontar­si a livello nazionale generando comportame­nti virtuosi e duraturi nel tempo», precisa Caccia.

Criteri da rispettare nel tempo

Ma come si fa a ottenere il label? «Per prima cosa il Comune deve diventare membro dell’Associazio­ne Città dell’energia. Insieme a un consulente esterno accreditat­o, lo stesso Comune svolge un’analisi della situazione iniziale e del potenziale al fine di stabilire le misure più opportune per la Propria situazione specifica. Dopodiché verrà redatto un programma di attività per i successivi quattro anni. Una volta attuato o avviato almeno il 50% di queste misure, il Comune può presentare la richiesta alla Commission­e per il label nazionale che decide in merito all’assegnazio­ne del certificat­o», spiega ancora Caccia. I vantaggi di un tale certificat­o sono oltre che di immagine anche sostanzial­i. «Attraverso un controllo efficiente e il rinnovo ogni quattro anni del programma di attività, si dà continuità e sistematic­ità a una politica energetica a livello comunale accedendo all’esperienza nazionale e internazio­nale in materia», conclude Claudio Caccia.

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? A Sud delle Alpi ancora poco numerose
Lumino
INFOGRAFIC­A LAREGIONE A Sud delle Alpi ancora poco numerose Lumino

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland