Ombre di cartello sulle auto tedesche
Volkswagen, Audi, Porsche e Daimler sono da un anno nel mirino dell’Antitrust
Berlino – Rischio cartello in Germania per i colossi dell’auto tedesca. Daimler e Volkswagen hanno informato l’Antitrust su decenni di colloqui tra le case automobilistiche in tema di tecnologie, costi, strategie ed emissioni che potrebbero aver violato le norme sulla concorrenza. È quanto riporta il settimanale ‘Spiegel’, che cita un documento consegnato da Volkswagen nel luglio 2016 e un altro di Daimler all’autorità tedesca che vigila sulla concorrenza. In Borsa i titoli dell’auto sono andati a picco (-3,2% l’indice Dj Stoxx di settore) appesantendo tutte le Borse europee. Volkswagen ha ceduto il 2,82%, Bmw il 2,61%, Daimler il 2,10% e Porsche il 3,53%. Titoli affondati dalle preoccupazioni su una possibile collusione che abbia violato le regole Antitrust e che aggiunge ulteriore pressione sul settore, già provato dai recenti richiami di auto con motori Diesel. Bmw, Daimler, Volkswagen, Audi e Porsche – riporta ‘Spiegel’ – si sono incontrate a partire dagli anni 90 per coordinare attività collegate a tecnologia, costi, fornitori, strategie come pure i controlli ai motori diesel. Le discussioni hanno coinvolto più di 200 dipendenti in 60 gruppi di lavoro che includevano aree come lo sviluppo delle auto, i motori a benzina e diesel, freni e trasmissioni. Le discussioni potrebbero aver anche riguardato la dimensione dei serbatoi per il fluido AdBlue, una sostanza che neutralizza i gas dannosi esausti. L’Antitrust tedesco non ha rilasciato commenti, trattandosi di un’indagine in corso, limitandosi a ribadire di aver perquisito sei case automobilistiche nel giugno 2016 nell’ambito di un’indagine sulla collusione sui prezzi dell’acciaio. “Questi fatti sembrano molto seri e potrebbero tradursi in più di 20 anni di potenziale collusione”, ha commentato a Bloomberg, Juergen Pieper, analista di Bankhaus Metzler. La vicenda arriva dopo che questa settimana Audi e Mercedes hanno annunciato il richiamo di centinaia di migliaia di veicoli diesel per aggiornare i software di controllo sulle emissioni nell’ambito di indagini delle autorità ambientali su possibili violazioni delle norme sulle emissioni.