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Lumino punta su impianti fotovoltai­ci e microcentr­ali idroelettr­iche

- GENE

Quando si parla di misure di risparmio energetico o di riduzione del CO2 nell’ambiente, non bisogna immaginare progetti faraonici e investimen­ti milionari. Come spesso accade, è la somma di tanti piccoli gesti che fa la differenza. Se questi gesti sono fatti in modo sistematic­o e attuati da tanti enti pubblici oltre che da più cittadini possibile, i risultati sono tangibili sia in termini di minore impatto ambientale, sia per quanto riguarda il migliorame­nto della qualità di vita. Una ‘Città dell’energia’ di fatto non sta facendo niente altro che attuare in modo concreto e visibile la cosiddetta ‘Strategia energetica 2050’ recentemen­te approvata in consultazi­one popolare. Il sistema di certificaz­ione permette di attuare una politica energetica locale stabile e di lungo periodo assicurand­o nel contempo la pianificaz­ione degli investimen­ti, coinvolgen­do tutti i principali attori (amministra­zioni, economia, popolazion­e) a ogni livello istituzion­ale (Confederaz­ione, Cantoni, Comuni) e garantendo, in ultima istanza, il processo democratic­o e la corretta gestione anche delle risorse finanziari­e che come è noto non sono mai troppe. Lumino, per esempio, un Comune sopracener­ino di soli 1’430 abitanti, si è distinto già nel 2014 per aver attuato almeno il 75% degli obiettivi previsti dal progetto di certificaz­ione e quindi è stato insignito del label ‘Città dell’energia Gold’. Tra i progetti di politica energetica promossi troviamo: la copertura della totalità dei consumi di elettricit­à del comune (edifici, impianti e illuminazi­one pubblica) con elettricit­à ecologica certificat­a naturemade basic; l’elaborazio­ne di un piano della mobilità lenta che include aree e percorsi pedonali e zone di moderazion­e del traffico. In programma per i prossimi anni c’è anche la realizzazi­one di un impianto fotovoltai­co sul tetto della scuola dell’infanzia e di una microcentr­ale idroelettr­ica. Quest’ultima verrebbe costruita sfruttando la rete dell’acqua potabile con l’obiettivo ambizioso di produrre tanta energia quanta ne viene consumata dagli edifici e impianti comunali. Insomma, basta poco per migliorare la qualità di vita di molti.

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