‘Cornaredo è casa mia’
Il metronomo Mario Piccinocchi è tornato a titolo definitivo a Lugano: ‘La mia volontà è sempre stata chiara’’
È uno degli ultimi “acquisti”, eppure è già un veterano. Mario Piccinocchi si appresta ad affrontare la terza stagione di Super League con la maglia del Lugano. Da protagonista con Pier Tami, come lo era stato con Zeman, Manzo e Tramezzani. A Lucerna, però, potrebbe partire dalla panchina, perché la sua preparazione è stata disturbata da una trattativa andata piuttosto per le lunghe tra il club bianconero e il Vicenza... «Mi sono presentato alla ripresa del Lugano il 22 giugno, ma il 30 ho dovuto far rientro a Vicenza in quanto il prestito era scaduto e le due società non erano riuscite a trovare un accordo. Il Vicenza ha negato il nullaosta, affermando che sarei ritornato a Lugano soltanto a titolo definitivo. È stato necessario attendere qualche settimana, ma alla fine la trattativa si è sbloccata, anche perché il Vicenza sta cercando di ridurre rosa e monte ingaggi, per cui aveva tutto l’interesse a raggiungere un’intesa». E il 22enne milanese ha chiaramente espresso quelli che erano i suoi desideri... «E la mia volontà è sempre stata chiara, fin da subito. Il fatto di essermi presentato il 22 giugno alla ripresa degli allenamenti del Lugano significava che volevo rimanere qui, volevo si giungesse a un accordo. Logicamente, una volta rientrato a Vicenza e quando la trattativa sembrava essersi arenata, ho iniziato a guardarmi in giro e a parlare con il Vicenza per la prossima stagione. Ma non ho avuto nessun concreto contatto con altre società. Alla fine, per fortuna, tutto si è risolto in modo positivo». La stagione è alle porte, con una rosa parzialmente nuova e un nuovo staff tecnico... «Credo sia molto importante che lo zoccolo duro sia rimasto. In questi anni abbiamo affinato uno spirito e un modo di lavorare che stiamo cercando di trasmettere ai nuovi arrivati, peraltro con buoni risultati visto che si sono immediatamente messi a disposizione dimostrando tutta la loro professionalità. Ogni qualvolta inizia una nuova stagione le incognite sono tante. Domenica esordiremo a Lucerna, contro una squadra che ha già nelle gambe due partite dei preliminari di Europa League. Per loro potrebbe essere un vantaggio, ma anche uno svantaggio, staremo a vedere. Le prime partite sono sempre delicate, dovremo rimanere tranquilli, positivi e concentrati qualunque cosa accada». A Lucerna la rosa, come d’abitudine in Svizzera, sarà ancora incompleta, in attesa della punta di cui tanto si parla e che tutti aspettano con impazienza... «Siamo sereni, questi sono aspetti che non ci competono. Ciò che per contro possiamo fare è dare grande fiducia agli elementi già in rosa, in particolare agli attaccanti. Sono ragazzi che conosciamo bene, che hanno delle qualità e che lavorano in modo serio. Per loro non deve essere facile convivere con tutte
queste voci provenienti dal mercato, per cui è nostro compito dare loro il massimo appoggio possibile, perché crediamo nelle loro qualità e sappiamo che possono essere utili alla causa». La difesa e il centrocampo, invece, si reggono su un’ossatura già collaudata... «Si tratterà di un bel banco di prova anche per noi che tanto bene avevamo fatto l’anno scorso. Dobbiamo tutti
compiere un ulteriore passo avanti, perché nel calcio non ci si può adagiare sugli allori. Occorrono nuove ambizioni e la consapevolezza che quanto fatto appartiene al passato e che ora siamo chiamati a una conferma sicuramente difficile, ma altrettanto stimolante». Con la ciliegina dell’Europa League posta in cima alla torta. Un sogno che, però, Pier Tami invita tutti a mettere nel cassetto, almeno fino a settembre... «Ci sono ancora tante cose da scoprire, a partire dai gironi. Il tempo per far montare l’adrenalina ci sarà, sarebbe sciocco da parte nostra iniziare a pensare a ciò che accadrà in settembre. C’è il campionato e su quello dobbiamo concentrarci. E non sono parole di circostanza, ma la convinzione dell’intero gruppo».