Crotta, una vita per i cavalli
Il ticinese si racconta nella cornice del Csi di Ascona. Che, tuttavia, per lui si è spesso rivelato avaro di buoni risultati.
Ascona – Il nome più noto dell’ippica ticinese è probabilmente quello di Fabio Crotta, già quinto alle Olimpiadi di Atene nel concorso a squadre e impegnato in questi giorni al Csi di Ascona, con il quale ha però un rapporto che potremmo definire duplice. «Il bello di un evento a cinque stelle – spiega il 37enne di Giubiasco – è che sono relativamente pochi i concorrenti in gara (una quarantina, rispetto all’ottantina di eventi meno quotati, ndr), ma si tratta dei migliori e hanno anche i migliori cavalli. Inoltre, non sono rimasti molti concorsi qui in Ticino e avere una trasferta di solo mezz’ora è un’ottima cosa visto che i cavalli soffrono meno, rispetto a quelli che arrivano dall’Inghilterra o dal Belgio che hanno fatto qualche giorno di viaggio. Tuttavia, qui ad Ascona non ho mai avuto particolare fortuna a livello di risultati». Che sia magari questo l’anno buono? «Punto chiaramente a fare un buon risultato, anche se ho i cavalli più giovani fra i presenti, Carressa Z e Delacroix AS entrambi di otto anni, dunque è al contempo l’occasione per far accumulare loro esperienza, anche se vincere sarà difficile a meno di sorprese. Infatti, un cavallo più esperto e di qualità dà più sicurezza. Per quest’anno mantengo un atteggiamento più spensierato e accetterò i risultati che otterrò».
Cavallo ucciso da infarto. ‘Più è attivo, più c’è un rischio’
Tuttavia spesso sono anche i cavalli a subire maggiormente gli sforzi, con conseguenze gravi, come accaduto giovedì con la morte di Rock’n Roll, il cavallo della zurighese Corina Sorg, durante una gara amatoriale. «Più un cavallo è attivo, più corre il rischio di infortunarsi, come accade un po’ in tutti gli sport. In questo caso particolare è possibile che la differenza di temperatura fra Ascona e la Svizzera tedesca, oltre a una forma fisica non ottimale, abbiano influito». Rischi sì, ma anche la possibilità di mettersi in mostra: «Spesso questi concorsi servono ai cavalli giovani per mettersi in mostra e fare esperienza, in modo da crearsi un mercato. Infatti, un cavallo all’apice della carriera costa uno sproposito». La condizione assume dunque un ruolo molto importante: «I cavalli devono poter uscire un paio di volte al giorno e in vista di un concorso in cui saltano per tre o quattro giorni consecutivi non devono essere troppo affaticati, quindi non bisogna insistere troppo con i percorsi. Si allena piuttosto il fiato e si saltano piccoli ostacoli. Alla fine sono paragonabili a un atleta». Oltre all’agonismo Crotta è sempre attivo anche come istruttore: «Impartisco lezioni in scuderia, sia a chi desidera partecipare ai dei concorsi, sia a chi cavalca semplicemente come hobby, ma do anche una mano ad amici dalla Svizzera tedesca, dall’Austria o dalla Spagna. I cavalli infatti sono la mia vita e la passione di tutta la famiglia. Ciò mi permette di viaggiare e farmi amici un po’ ovunque e anche mettere le basi per riuscire a creare un movimento di cavalli».