Mai così in alto, Laaksonen deve confermare
Non era mai arrivato ai quarti tra i professionisti, Henri Laaksonen. Non solo: fino all’altro ieri, il venticinquenne sciaffusano non aveva mai vinto due partite di fila nel tabellone principale di un torneo dell’Atp. E ci è mancato davvero poco che, ieri, riuscisse ad arrivare addirittura in semifinale al torneo svedese di Bastad, contro quel David Ferrer (Atp 46) che si è imposto 7-5 3-6 7-6, oltretutto dopo aver dovuto salvare addirittura due matchpoint in favore dell’elvetico. Al di là della battuta d’arresto scandinava, Laaksonen non è mai stato così ispirato come di questi tempi. Esaltato dall’accesso alla top 100 planetaria («un sogno che cullavo sin da bambino», dice), ora che è il capofila della striminzita delegazione svizzera al torneo maschile di Gstaad (da lunedì), il finlandese d’origine deve soprattutto confermare. In un torneo in altura, dopo una settimana trascorsa a Bastad a livello del mare, in cui ha vinto finora due sole partite, nelle edizionidell’anno scorso e nel 2014. A differenza di Laaksonen, l’altro elvetico in lizza, Marco Chiudinelli, affronta il torneo bernese con ben altre ambizioni. Lui che, trentacinquenne, è ormai sulla via del tramonto tennistico, e che arriva a Gstaad – sulla superficie che in assoluto meno predilige – solo grazie a una wildcard assegnatagli dagli organizzatori. E mentre gli uomini scalpitano, sulle alture bernesi le donne si accingono a concludere. Oggi, infatti, sono in programma le semifinali, con i duelli tra Martincova e Kontaveit e tra Sorribes Tormo e Bertens.