E poi… c’è Laura Sadis
La scelta di candidati/e a divenire Consigliere federale è sicuramente un’impresa difficile e rischiosa qualunque siano le proposte. Appartengo a coloro che sono rimasti stupefatti di aver appreso come da parte della direzione del Partito liberale radicale sia stata indicata una candidatura unica. Come tanti ticinesi ho il privilegio di conoscere personalmente tante belle teste del nostro Paese. Ignazio Cassis è uno di questi: un collega medico che ha fatto una brillante strada a livello parlamentare con una capacità di mediazione fuori dal comune, ma che non ha mai esercitato una funzione esecutiva. La sua fortunata posizione di leader parlamentare del Plr al Nazionale che si è meritatamente conquistato riflette e dimostra la sua duttilità ove ha sempre giocato un ruolo non troppo profilato. Sta qui forse la sua vera “force de frappe” per poter vincere la volata fra un paio di mesi? Christian Vitta, che conosco meno bene, è un talento, brillante, sempre preparatissimo con visioni che mirano al futuro sospinto oltre dalla sua intelligenza e dalla sua giovane età che non costituisce per nulla un handicap. Anzi potrebbe essere un vero atout; a mo’ di esempio tratto dalla mia categoria medica e fatte le debite differenze, all’Ospedale Universitario di Zurigo è stato recentissimamente nominato un nuovo direttore della Clinica Ortopedica all’età di 36 anni, un Federer che ha fatto ribrillare questa istituzione un po’ in crisi. E poi c’è Laura Sadis. Laura che conosco fin da bambina: persona franca, integra, instancabile (quante volte ho visto la sua finestra illuminata di sabato e domenica al Palazzo del Governo!), che ha dato prova di condurre con fermezza e autorevolezza un esecutivo e un dipartimento difficile per più legislature, già deputata al Nazionale. Diverrebbe la prima Consigliera federale donna ticinese nella storia svizzera. Politica coraggiosa, profilata e determinata. Non ho dubbi: tutti i candidati sono validissimi e hanno carte buonissime da giocare. Non ho dubbi neanche a chi darei la mia preferenza: alla Jeanne d’Arc ticinese. E al Plr rammento che una volata con un solo corridore non è mai bella da vedere… Non ci sarò il 1° d’agosto per ragioni personali ma confido che prevalga un po’ di coraggio e di buon senso.