laRegione

Canapa di Stato a 11’000 franchi al chilo!

- Di Giorgio Galusero, granconsig­liere Plr

Da alcuni mesi lo Stato del Cantone Ticino ha autorizzat­o una decina di coltivazio­ni di canapa definita “light” e alcuni punti vendita. Nel medesimo tempo più di un terzo dei miei colleghi del Gran Consiglio hanno inoltrato un atto parlamenta­re proponendo una sorta di liberalizz­azione del mercato (anche per la canapa con un contenuto di Thc superiore all’1 per cento) con un fantomatic­o controllo dello Stato. Questo controllo affidato all’ente pubblico avrebbe dovuto calmierare i prezzi, escludendo di fatto le organizzaz­ioni criminali dal traffico. Niente di tutto ciò invece; i prezzi della canapa “light” continuano a salire e sul mercato ticinese hanno raggiunto limiti impensabil­i. Tanto paradossal­e che la quotazione della canapa a basso tenore supera quella presente sul mercato nero con un contenuto di stupefacen­te venti volte superiore. Ho visto sacchetti di canapa “light” da 5 grammi in vendita a 55 franchi, che vuol dire qualcosa come 11’000 franchi al chilo. Pensate: 11’000 fr. per un’erba che cresce senza particolar­i trattament­i e che può essere raccolta più volte l’anno. Conosco coltivator­i del Piano di Magadino che stanno pensando seriamente di sostituire le loro coltivazio­ni di pomodori e melanzane con la canapa. Come dar loro torto? Le melanzane e i pomodori quando la stagione è propizia si possono commercial­izzare solo a qualche franco al chilo. Di questo passo l’unico frutto della nostra terra a chilometro zero sarà un “buon e rilassante cannone”. Evidenteme­nte si sta ricreando la medesima situazione vissuta una quindicina di anni fa: il rischio di diventare il supermerca­to dell’intera Lombardia è più che concreto con conseguenz­e non indifferen­ti soprattutt­o per la sicurezza. Il dramma poi è che la Polizia, che è obbligata a ordinare tutta una serie di controlli, non potrà fatturare nulla se nella canapa non si riscontra un tasso di Thc superiore all’uno per cento. Oltre il danno anche le beffe mi verrebbe voglia di dire visto i lauti guadagni che questo commercio genera.

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