Lugano, il registro è da cambiare
I ticinesi evanescenti in superiorità si fanno beffare: serie sull’1-1.
Che l’Horgen non sia disposto a recitare la parte della vittima predestinata nella finale scudetto lo si è capito sin dalla prima sfida del Lido persa soltanto ai rigori. Sabato gli zurighesi hanno infatti pareggiato i conti infliggendo al Lugano la prima sconfitta stagionale. Vi è però da dire che sono stati proprio i ticinesi, come nel match di giovedì, a complicarsi maledettamente la vita, giocando in modo poco incisivo in attacco. I rivali hanno invece giocato aggressivamente, attuando un’ottima difesa trascinata oltretutto da un portiere capace di erigere un muro in più occasioni. Sta di fatto che la partita è rimasta in bilico solo fino all’inizio del secondo quarto (3-2 per i locali) poi il Lugano, dopo aver mancato un paio di grosse occasioni, si è fatto infilare due volte (5-2 alla pausa principale). La squadra di Salvati ha cercato di reagire ma senza costrutto: dopo aver trovato la rete del 75 di Pagani, i ticinesi sembravano sul punto di girare la partita ma l’Horgen è stato abile a chiudere i conti. Tutto da rifare per i campioni in carica, chiamati domani nuovamente al Lido ad un pronto riscatto per tornare in vantaggio nella serie (best of 5). Di certo però, il Lugano dovrà ritrovare quella verve che gli ha permesso di dominare la regular season. Ma, soprattutto, dovrà sbloccarsi mentalmente visto che certi automatismi hanno stentato ad ingranare. Il presidente Lucas Bächtold resta fiducioso. «Penso sia proprio un fattore mentale, abbiamo un enorme potenziale offensivo, occorrerà essere più cinici in fase di rifinitura. In più dovremo far valere la nostra velocità nelle ripartenze. Sono sicuro che domani reagiremo».