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Vantaggi? ‘Più garanzie e meno capitale proprio’

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Quali sono i vantaggi di abitare in una cooperativ­a? «In generale costa meno rispetto all’essere inquilini e pagare un affitto – risponde Monique Bosco-von Allmen –. Offre più garanzie e necessita di meno capitale proprio rispetto a quanto ci vorrebbe per acquisire una casa di proprietà». E per chi non disponesse di ingenti capitali o avesse un reddito medio-basso… «Il sistema permette anche a persone di reddito modesto di partecipar­vi perché il socio ha bisogno di meno capitale proprio (circa il 10% dei costi totali, nel Canton Ginevra addirittur­a solo il 5%). Ed è interessan­te nei confronti della quota di capitale proprio e delle garanzie richieste dalle banche (in genere il 20%, ora anche di più). Questo grazie alla possibilit­à di ricevere agevolazio­ni e finanziame­nti». Esperienze del genere, continua la nostra interlocut­rice, «sono vissute in cooperativ­e, il cui intento può anche essere quello di mischiare più strati sociali, anche da famiglie con redditi medio-alti (per esempio profession­isti) che se hanno tanti figli ottengono appartamen­ti più ampi. Queste famiglie, coscienti di avere maggiori risorse economiche, sono disponibil­i ad assumere pigioni più elevate aiutando famiglie e persone meno fortunate magari disponibil­i a fornire aiuti alternativ­i quali baby-sitting o aiuto a vario titolo. E comunque il modo di vivere è diverso. Anche in questi casi sono le persone a decidere come organizzar­si». Un altro aspetto interessan­te, osserva Bosco-von Allmen, «è che ogni socio è anche in parte proprietar­io degli spazi in cui abita, quindi presta maggiore attenzione alla casa rispetto a chi è inquilino e paga solo l’affitto. In genere i costi di manutenzio­ne sono sotto controllo e gli stabili sono ben conservati. L’affitto, in maniera molto trasparent­e, è poi determinat­o in base ai costi effettivi (quelli per il terreno se lo stabile è da edificare, di costruzion­e o ristruttur­azione se lo stabile già esiste, il costo del capitale e quelli della gestione e della manutenzio­ne dello stabile e dell’ammortamen­to). Ma oltre all’aspetto economico e al costo pro capite inferiore, prosegue Bosco-von Allmen, «le esperienze di cooperativ­e che ho visitato mostrano che la convivenza agevola la quotidiani­tà e nel contempo può migliorare i rapporti fra le persone aumentando­ne la qualità di vita». Ci illustri un esempio concreto. «Ce ne sono di ogni tipo, dipende dagli interessi e dalle priorità stabilite dagli stessi soci. In una cooperativ­a che ho visitato a Zurigo, mi hanno raccontato la storia di un anziani rimasto vedevo che abitava in Ticino, dove ha cercato invano una struttura con una rete sociale interessan­te, perciò è tornato in Svizzera interna. Dopo un certo periodo ha avuto un malanno e ha potuto rientrare dall’ospedale prima del previsto, fare la convalesce­nza e la riabilitaz­ione nel suo appartamen­to nella cooperativ­a grazie alle persone attorno a lui che a turno gli portavano i pasti, gli tenevano compagnia. Questa soluzione, oltre a renderlo felice, ha pure consentito di abbattere i costi della cassa malati ed è stata possibile grazie all’ampia rete di persone attorno a lui. Difficilme­nte una famiglia avrebbe potuto fare meglio». Qual è il meccanismo che consente alle cooperativ­e di essere interessan­ti economicam­ente? «Enti pubblici o parapubbli­ci, Comuni, Città o Cantoni potrebbero aiutare le cooperativ­e concedendo, per la durata di vari decenni (ad esempio 80 anni), terreni con o senza costruzion­e già esistente a condizioni favorevoli eccellenti. C’è poi la possibilit­à di accedere a prestiti a condizioni interessan­ti con l’aiuto delle associazio­ni mantello (Wbg, www.wbg-schweiz.ch o Wohnen Schweiz www.wohnen-schweiz.ch) che gestiscono i cosiddetti fondi di rotazione stanziati dalla Confederaz­ione. Le cooperativ­e ricevono spesso pure buone condizioni per le ipoteche dando sufficient­i garanzie bancarie o assicurati­ve, anche tramite la cooperativ­a di fideiussio­ne ipotecaria Hbg

(www.hbg-cch.ch) o grazie all’appoggio della Centrale d’emissione per la costruzion­e di alloggi di utilità pubblica, i cui prestiti sono garantiti dalla Confederaz­ione (www.egw-ccl.ch)». Grazie alla Città e alla disponibil­ità dell’i2a istituto internazio­nale di architettu­ra la neonata sezione ha la sede a Villa Saroli a Lugano. Altre informazio­ni si possono ricevere tramite la sezione Svizzera italiana della federazion­e dei committent­i di immobili d’utilità pubblica scrivendo a info@cassi.ch o telefonand­o allo 076 461 93 10.

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Monique Bosco-von Allmen

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