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‘Conti, stop al rigore a senso unico’

La presidente della Gestione: ora occorre un occhio di riguardo anche per chi ha già subìto i tagli

- di Andrea Manna

Martedì 29 la Commission­e parlamenta­re torna a riunirsi. ‘Serve pure progettual­ità’. Sul tavolo non solo il delicato dossier riguardant­e Argo 1.

«Una Commission­e parlamenta­re d’inchiesta sull’affaire Argo 1? Discuterem­o dell’opportunit­à di istituire una Cpi, o quantomeno di proporne l’istituzion­e al plenum del Legislativ­o, quando avremo completato il rapporto con le raccomanda­zioni all’indirizzo del governo per evitare il ripetersi di vicende come quella del mandato diretto alla ditta di sicurezza», dice alla ‘Regione’ la socialista Pelin Kandemir Bordoli, presidente della Gestione. Ma l’incarto Argo 1 non sarà l’unico che dal 29 agosto, giorno della sua prima riunione dopo la pausa estiva, impegnerà nelle settimane successive la principale commission­e del Gran Consiglio. Altri dossier di peso, ricorda la deputata, finiranno «presto» sotto la lente della Gestione e in ogni caso del parlamento, dossier che potrebbero rendere l’autunno, se non meteorolog­icamente rovente come la stagione che sta per terminare, politicame­nte caldo. La lista, pur non esaustiva, è eloquente: «Il Preventivo 2018 del Cantone, gli atti parlamenta­ri di competenza della Gestione legati all’iniziativa ‘Prima i nostri’, le proposte del Consiglio di Stato per l’applicazio­ne dell’iniziativa dei Verdi ‘Salviamo il lavoro in Ticino’ (con la recente sentenza del Tribunale federale sul salario minimo nel Canton Neuchâtel è stata finalmente chiarita una serie di importanti aspetti giuridici) e la riforma fiscale annunciata dal Consiglio di Stato».

A proposito di casse cantonali, dal preconsunt­ivo 2017 aggiornato a fine giugno arrivano buone notizie: con un disavanzo di ‘appena’ 2,4 milioni di franchi l’obiettivo del pareggio è davvero vicino.

Le finanze stanno andando meglio di quanto preventiva­to grazie in particolar­e a entrate straordina­rie, dovute essenzialm­ente alla quota parte dell’utile della Banca nazionale svizzera e, anche stavolta, alla mini amnistia fiscale federale, che come Partito socialista abbiamo sempre sostenuto. A giusta ragione, alla luce dei dati. Se fosse stato applicato lo sconto del settanta per cento contemplat­o dall’amnistia cantonale, annullata dai giudici di Mon Repos, oggi commentere­mmo un preconsunt­ivo con un disavanzo d’esercizio assai più alto. C’è poi l’incognita dei diciotto milioni derivanti dalla tassa di collegamen­to: aspettiamo la decisione del Tribunale federale sui ricorsi, che quale presidente della Gestione spero possa arrivare in tempi brevi.

Per il capo del Dipartimen­to finanze ed economia Christian Vitta ‘l’equilibrio’ è però ‘fragile,’ pertanto ‘il cammino verso un pareggio dei conti di tipo struttural­e dovrà continuare.’ Altre misure di contenimen­to all’orizzonte?

Concordo sul fatto che l’equilibrio finanziari­o sia ancora fragile. Non concordo invece sul modo in cui si intende procedere verso il pareggio struttural­e. Il rigore, al quale ha accennato Vitta in alcune interviste, non deve continuare a colpire cittadini che si trovano già in condizioni economicam­ente precarie, come è avvenuto in parte con la manovra di rientro per duecento milioni e rotti varata lo scorso settembre. Consideran­do anche la tendenza delineatas­i col preconsunt­ivo di giugno, ritengo che Consiglio di Stato e parlamento debbano ora avere un occhio di riguardo per quelle persone, e non sono poche, che più di altre hanno subìto gli effetti dei tagli e quindi del ridimensio­namento di prestazion­i statali.

Eppure un pareggio struttural­e comporta anche sacrifici...

I tagli non necessaria­mente si traducono in minori uscite se la conseguenz­a è il malfunzion­amento di un servizio o il peggiorame­nto delle condizioni esistenzia­li di un individuo, che si trova così costretto a chiedere l’aiuto dello Stato. Lo stesso governo, peraltro, ha ribadito in Gran Consiglio che non ci sono più margini per altri risparmi quando il parlamento gli ha chiesto la manovra bis di rientro. Mi auguro che con il Preventivo 2018 vi sia un cambiament­o di rotta. E che non si ragioni più soltanto in termini contabili.

Cioè?

Servono progettual­ità e investimen­ti. Sfide come la digitalizz­azione vanno affrontate, e governate, evitando che aumenti il numero delle persone escluse dal mondo del lavoro.

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TI-PRESS La socialista Pelin Kandemir Bordoli

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