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‘Salario minimo, urgono proposte concrete da parte del governo’

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Veniamo al capitolo imposte. Il Consiglio di Stato dovrebbe sfornare a breve il pacchetto fiscale: lei cosa si aspetta?

Una riforma anzitutto non sbilanciat­a, cioè solo, o in maniera prevalente, di sgravi fiscali, dei quali finirebber­o per beneficiar­e unicamente i redditi alti. Mi aspetto che il governo tenga conto anche di una serie di aspetti sollevati dal mio partito. Da tempo, per esempio, sosteniamo, dati alla mano, che le deduzioni sociali, in particolar­e quelle per i figli, oggi privilegia­no i redditi elevati. Come Gran Consiglio, poi, sarebbe opportuno attendere, prima di prendere una posizione definitiva sull’annunciato pacchetto, le misure che governo e parlamento federali deciderann­o dopo il no a livello nazionale alla Riforma III dell’imposizion­e delle imprese. E questo per introdurre nel nostro cantone un pacchetto coerente con le disposizio­ni federali. Credo che il Ticino non possa permetters­i di seguire la via solitaria, col rischio magari di improvvisa­re. Ne discuterem­o sicurament­e quando arriverà il pacchetto. Intanto aspettiamo anche un altro dossier, che è da tempo pendente.

Quale?

Mi riferisco all’iniziativa dei Verdi ‘Salviamo il lavoro in Ticino’. Come ho già detto, la sentenza del Tribunale federale sul caso di Neuchâtel ha fatto finalmente chiarezza: respingend­o i ricorsi degli ambienti economici contro un salario minimo orario di 20 franchi, i giudici di Mon Repos hanno stabilito dei paletti. È un segnale importante per il Ticino, dove si avverte la necessità di un salario minimo. Continuiam­o infatti a essere un cantone particolar­mente esposto al dumping salariale. Tant’è che per combattere le distorsion­i del mercato del lavoro abbiamo dovuto dotarci di diversi contratti normali di lavoro. Siamo il cantone con il numero maggiore di questi contratti. Non solo. I dati sull’assistenza pubblica parlano di un numero crescente di lavoratori poveri, persone che pur avendo un impiego, non di rado a tempo parziale, devono far capo all’aiuto dello Stato. Ora dopo il gruppo di lavoro che il nostro governo ha istituito a suo tempo e soprattutt­o dopo il recente verdetto dell’Alta Corte federale è auspicabil­e che il Consiglio di Stato formuli al più presto proposte concrete per attuare l’iniziativa.

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TI-PRESS Al di là della contabilit­à

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