Presunta spia incriminata in Germania
Daniel M. accusato di ‘attività di agenti segreti’. Rischia fino a cinque anni di carcere.
La Procura federale tedesca ha formalmente incriminato uno svizzero di 54 anni, detenuto in Germania dall’aprile scorso, per sospetta “attività di agenti segreti” (passibile di una pena detentiva fino a cinque anni o di una pena pecuniaria). Ne dà notizia una sua nota diramata ieri a Karlsruhe. Stando all’accusa, l’uomo è sospettato di aver spiato, su mandato dei servizi segreti svizzeri, perlomeno da luglio 2011 a febbraio 2015, l’amministrazione delle finanze del Nordreno-Vestfalia e alcuni suoi dipendenti. Questi ultimi cercavano di raccogliere dati su clienti tedeschi di banche svizzere, eventuali evasori fiscali. Il caso è legato all’acquisto in Germania di Cd contenenti dati bancari elvetici. All’inizio di luglio 2011 al più tardi, l’accusato, Daniel M., avrebbe ricevuto dai responsabili dei servizi segreti elvetici l’incarico di ottenere informazioni sul modo di operare delle autorità fiscali tedesche in relazione all’acquisto di Cd contenenti dati rubati, precisa l’atto d’accusa. In un primo momento l’uomo avrebbe ottenuto i dati personali di tre ispettori fiscali del Nordreno-Vestfalia. Per questo – sostiene la Procura tedesca – ha ricevuto quasi 13mila euro, di cui circa 10mila sono andati a un suo collaboratore tedesco. Sempre secondo la Procura federale, le informazioni raccolte hanno permesso alle autorità svizzere di aprire un procedimento penale contro tre funzionari del fisco tedesco in relazione all’acquisto di Cd. In maggio, l’Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (Av-Mpc) era invece giunta alla conclusione che la Procura federale aveva aperto il procedimento – sfociato in un mandato d’arresto nel marzo 2012 – senza il coinvolgimento del Servizio delle attività informative della Confederazione (Sic). Successivamente – scrive ancora la Procura tedesca – lo svizzero ha reclutato una “fonte” d’informazione in seno all’amministrazione fiscale del NordrenoVestfalia, che non è stata ancora identificata. L’onorario promesso era di 90mila euro, ma il pagamento è stato di 60mila euro. L’accusato e il suo collaboratore tedesco hanno tenuto per sé 10mila euro ciascuno; altri 40mila sono andati a persone finora non identificate, precisa l’atto d’accusa, consegnato l’8 agosto all’Oberlanddesgericht (alta corte regionale) di Francoforte, dove Daniel M. era stato arrestato il 28 aprile scorso. Negli scorsi giorni, la ‘Süddeutsche Zeitung’, il ‘Tages-Anzeiger’ e ‘Der Bund’ hanno riferito dell’apertura di un’inchiesta a inizio agosto da parte della Procura tedesca nei confronti di tre dipendenti del Sic. I tre sarebbero stati in rapporto con Daniel M., hanno scritto. La notizia non è stata confermata né dalla Procura tedesca, né dal Sic.