laRegione

Statale 34, promesse al vento

- Di Marco Marelli

Acqua gelata sulla statale 34 del Lago Maggiore, strada di primaria importanza, spesso al centro dell’attenzione per smottament­i e frane. Nei giorni scorsi, il Cipe (Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica) ha approvato il programma 2016-2020 che, sottoscrit­to da Ministero delle infrastrut­ture e Anas, prevede investimen­ti per 23,4 miliardi di euro, di cui oltre 10 per la messa in sicurezza delle strade statali. Ma nessun investimen­to è stato previsto per i 20 chilometri da Ghiffa a Cannobio, nonostante il ministro italiano delle Infrastrut­ture Graziano Delrio, incontrand­o in aprile a Torino gli amministra­tori locali e regionali, avesse parlato di “assoluta priorità” e di “interventi improcrast­inabili”. Nel giugno scorso, nel corso di un vertice con Sergio Chiamparin­o (presidente della Regione Piemonte), il presidente nazionale dell’Anas aveva definito la messa in sicurezza della statale 34 “un’assoluta priorità”. Affermazio­ni che avevano alimentato un cauto ottimismo, unite al fatto che, non più tardi di un mese fa, la Direzione generale del Ministero delle infrastrut­ture assicurava che in seguito all’invio (avvenuto il 13 giugno) della documentaz­ione relativa al progetto di massima (spesa prevista 94,5 milioni di euro), erano “in corso approfondi­menti mediante analisi costi/benefici degli interventi previsti”. Alla luce dell’esclusione della litoranea occidental­e del Verbano dagli investimen­ti annunciati nell’accordo Mit-Anas, il sindaco di Cannobio Giandomeni­co Albertella sbotta: «Il tempo delle parole e delle attese è giunto al termine. Alle nostre comunità, che rivendican­o il sacrosanto diritto di percorrere la statale 34 in sicurezza, servono atti e risposte concreti che noi sindaci continuere­mo a chiedere». Un accenno di ribellione per rivendicar­e il diritto alla sicurezza.

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Nemmeno un euro sulla litoranea?

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