Statale 34, promesse al vento
Acqua gelata sulla statale 34 del Lago Maggiore, strada di primaria importanza, spesso al centro dell’attenzione per smottamenti e frane. Nei giorni scorsi, il Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) ha approvato il programma 2016-2020 che, sottoscritto da Ministero delle infrastrutture e Anas, prevede investimenti per 23,4 miliardi di euro, di cui oltre 10 per la messa in sicurezza delle strade statali. Ma nessun investimento è stato previsto per i 20 chilometri da Ghiffa a Cannobio, nonostante il ministro italiano delle Infrastrutture Graziano Delrio, incontrando in aprile a Torino gli amministratori locali e regionali, avesse parlato di “assoluta priorità” e di “interventi improcrastinabili”. Nel giugno scorso, nel corso di un vertice con Sergio Chiamparino (presidente della Regione Piemonte), il presidente nazionale dell’Anas aveva definito la messa in sicurezza della statale 34 “un’assoluta priorità”. Affermazioni che avevano alimentato un cauto ottimismo, unite al fatto che, non più tardi di un mese fa, la Direzione generale del Ministero delle infrastrutture assicurava che in seguito all’invio (avvenuto il 13 giugno) della documentazione relativa al progetto di massima (spesa prevista 94,5 milioni di euro), erano “in corso approfondimenti mediante analisi costi/benefici degli interventi previsti”. Alla luce dell’esclusione della litoranea occidentale del Verbano dagli investimenti annunciati nell’accordo Mit-Anas, il sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella sbotta: «Il tempo delle parole e delle attese è giunto al termine. Alle nostre comunità, che rivendicano il sacrosanto diritto di percorrere la statale 34 in sicurezza, servono atti e risposte concreti che noi sindaci continueremo a chiedere». Un accenno di ribellione per rivendicare il diritto alla sicurezza.