Amministratore alla sbarra
Comparirà prossimamente in aula penale l’uomo di 64 anni che nel giro di un quadriennio è riuscito a rubare circa 1,3 milioni di franchi a diverse persone. Lo ha comunicato ieri lo stesso Ministero pubblico segnalando che negli scorsi giorni la procuratrice capo Fiorenza Bergomi ha rinviato a giudizio, dinanzi alla Corte delle Assise criminali di Lugano, il cittadino domiciliato nel Luganese che ha la doppia nazionalità, svizzera e italiana. Nei confronti dell’amministratore di patrimoni finito nei guai con la giustizia ticinese, la procuratrice Fiorenza Bergomi ha ipotizzato il reato di appropriazione indebita ripetuta. Il 64enne è infatti accusato di avere in più occasioni, in un periodo di tempo che si situa fra il 2009 e il 2013, sottratto beni altrui per una cifra totale che, come detto, oltrepassa ampiamente il milione di franchi. Non solo. Nell’atto d’accusa, all’amministratore è anche rimproverato di avere, nel corso del 2015, falsificato o alterato documenti ufficiali e di avere conseguito in modo fraudolento, sei anni prima, una attestazione notarile falsa. Un’attestazione che la procuratrice Bergomi ha messo in relazione al prezzo di un immobile. L’uomo è stato in carcerazione preventiva alla Farera per un periodo di sei mesi nel corso del 2016. Durante le indagini, ha comunque riconosciuto le proprie responsabilità in quanto riscontrato dagli inquirenti. Tanto che nel frattempo ha provveduto a risarcire integralmente ogni singola vittima dei suoi raggiri. Questo lodevole gesto per certi versi, tuttavia, non gli eviterà di passare sul banco degli imputati nel processo che verrà aggiornato quanto prima alla Corte delle Assise criminali di Lugano.