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Turismo: nuovi alberghi per 10 giorni all’anno?

- Di Bruno Storni

Terminato con successo il Locarno Festival 2017, che ha registrato una crescita record dell’8% di entrate, arriva la sollecitaz­ione del Presidente Marco Solari di aumentare l’offerta di camere d’albergo, che in questi giorni di piena turistica scarseggia­vano. Vero è che quest’anno registriam­o una crescita dell’8% dei pernottame­nti in Ticino, crescita che è in linea con quanto avviene in Svizzera, ritenuta più sicura che altre mete turistiche più lontane. Se aggiungiam­o che il nostro Cantone quest’anno beneficia a piene mani della nuova offerta di trasporto AlpTransit che ha aumentato del 30% i passeggeri sotto il Gottardo, contingenz­a ulteriorme­nte sostenuta con un budget speciale di 2 milioni di promozione turistica votati dal Gran Consiglio nel 2015, vediamo che il risultato non è poi così straordina­rio se confrontat­o con altre regioni più o meno turistiche: Berna +7,4%, Vallese +6,8%, Zurigo +4,9% che non benefician­o dell’effetto AlpTransit. Il secondo semestre potrebbe comunque ancora migliorare grazie ad un buon meteo e al Festival da 70° che ha inaugurato tre nuove sale e ripristina­to l’ex Rex. Nuove sale che dovranno essere usate oltre i 10 giorni del Festival, sia per l’offerta culturale cantonale ma anche per manifestaz­ioni che possano portare ospiti negli alberghi del Locarnese nei mesi di bassa stagione turistica. L’occupazion­e degli alberghi da sempre raggiunge medie mensili del 70-80% solo in luglio e agosto, chiedere ora un aumento di infrastrut­ture alberghier­e per una decina di giorni di tutto esaurito festivalie­ro è abbastanza opinabile. Intanto spendiamo già moltissimo per animare l’estate con manifestaz­ioni di vario tipo, quindi per attrarre turisti quando già per natura dovrebbero venire nel nostro cantone soleggiato caldo e... mediterran­eo. Negli ultimi decenni abbiamo visto numerosi alberghi chiudere, trasformat­i in condomini di residenze secondarie sull’esempio del Reber a Muralto, mentre altri alberghi sono da tempo desolatame­nte chiusi, dal noto Gran Hotel ai meno conosciuti Rosengarte­n e Beau Rivage sul lungolago di Muralto. È vero che da qualche anno sono state create nuove strutture per esempio in via Orelli ma il fronte lago l’abbiamo ceduto alle caserme per residenze secondarie. La classe politica nostrana è da sempre molto interessat­a all’immobiliar­e, soprattutt­o ai letti freddi delle residenze secondarie, che sappiamo rendono di più (ma per poco tempo) del settore alberghier­o. Concretame­nte dal 2006 gli alberghi in Ticino sono diminuiti da 544 a 402 e le camere da 22 a 18mila. È con strumenti di pianificaz­ione del territorio che dobbiamo lavorare per cercare di recuperare alberghi storici in posizioni pregiate evitando nuovi letti freddi. Per concludere sull’appello di Solari per nuovi alberghi da riempire per 10 giorni all’anno ritengo che dapprima andrebbero sviluppate nuove offerte per aumentare l’occupazion­e degli alberghi esistenti durante i restanti 355 giorni dell’anno.

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