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Anche Apple si tuffa nelle serie tv

- Di Laura Giannoni

Apple fa sul serio con le produzioni audiovisiv­e. Dopo aver sfornato un paio di programmi non molto apprezzati dal pubblico, la compagnia di Cupertino ha deciso di piazzare un investimen­to massiccio nel settore dei contenuti originali: un miliardo di dollari, secondo il ‘Wall Street Journal’, con cui produrre fino a 10 serie tv in grado di competere con i successi di Netflix, Hulu e Amazon. Il budget è nelle mani di Jamie Erlicht e Zack Van Amburg, due ex dirigenti di Sony Pictures a cui si devono titoli fortunati come ‘Breaking Bad’ e ‘The Crown’. Due mesi fa sono stati arruolati dalla Mela, per conto della quale hanno già iniziato a incontrare agenti di Hollywood. I costi dei programmi a cui mira Apple potrebbero spaziare dai 2 milioni di dollari a puntata per serie tv che rientrano nel genere commedia, a 5 milioni per le serie drammatich­e. A confronto, produzioni di fascia alta come ‘Il trono di spade’ della Hbo possono costare anche più di 10 milioni a puntata. Il budget che il creatore dell’iPhone ha destinato alle produzioni originali è in linea con quello di Amazon nel 2013, agli esordi nel settore. È invece la metà dei 2 miliardi spesi da Netflix sempre nel 2013, anno in cui lanciò le serie ‘House of cards’ e ‘Orange is the new black’. Quest’anno la spesa di Netflix dovrebbe superare i 6 miliardi di dollari. È a suon di miliardi, infatti, che si sta combattend­o la guerra per accaparrar­si i migliori talenti in circolazio­ne, con cui dominare il crescente mercato di film e serie trasmessi via internet ai clienti abbonati. Gli ultimi colpi grossi sono stati di Netflix: dopo aver imbarcato David Letterman e i fratelli Cohen, in questi giorni ha ingaggiato Shonda Rhimes, creatrice di ‘Scandal’ e ‘Grey’s Anatomy’. Amazon, dal canto suo, ha iscritto a libro paga un altro pezzo da novanta dell’entertainm­ent, Robert Kirkman di ‘The Walking Dead’. Apple entra quindi in un’arena già presidiata e altamente competitiv­a. Per riuscire ha bisogno di acquistare e produrre contenuti di pregio, che trasmetter­à su una nuova piattaform­a ad hoc oppure attraverso Apple Music. Il servizio in abbonament­o, dedicato prevalente­mente alla musica, ha ospitato a giugno il lancio del talent show ‘Planet of the Apps’, seguito nei giorni scorsi dal programma musicale ‘Carpool Karaoke’. Due primi tentativi, però, che non hanno ricevuto un’accoglienz­a calorosa da parte di critica e pubblico.

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In gioco c’è un 1 miliardo di dollari

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