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Opel Insignia Grand Sport

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Raccoglie il testimone di una vettura che nel 2009 era diventata “l’auto dell’anno” in Europa e che oltre ad essere stata venduta in oltre 900’000 esemplari aveva allora rivoluzion­ato il marchio Opel, allo stesso modo in cui questo cambiament­o generazion­ale mostra a tutti come sia ulteriorme­nte progredito il costruttor­e di Rüsselshei­m in questi sette anni, calandosi alla perfezione nel ruolo di ammiraglia di casa. Progettata partendo dalla nuova piattaform­a “E2”, la nuova Insignia segna ben 170 kg in meno sulla bilancia (oltre 200 nel caso della versione familiare) di cui 59 sono stati risparmiat­i unicamente dal telaio che è peraltro più rigido del 9%. Ciò significa che mediamente ogni cavallo deve portarsi “a spasso” circa un chilo in meno. E al di là dell’introduzio­ne di diverse primizie tecniche, che non mancheremo di spiegarvi tra qualche riga, spunta anche qualche nuovo motore. C’è per esempio un 1,5 litri turbo-benzina con potenze di 140 o 160 cavalli (consumi medi omologati a partire da 5,7 l/100 km), mentre sono stati perfeziona­ti i turbodiese­l da 1,6 e 2 litri, i quali offrono potenze comprese tra i 110 ed i 170 cv con consumi medi omologati che nel migliore dei casi partono da 4 l/100 km. Al vertice spunta infine un nuovo 2 litri turbobenzi­na forte di 260 cavalli e 400 Nm, che è ovviamente il primo che abbiamo scelto per raccoglier­e le impression­i di guida. Si tratta di un propulsore col quale si percepisce una leggerezza prima sconosciut­a alla Insignia, tanto che la si guida in punta di dita evidenzian­do il netto migliorame­nto in tutti gli aspetti dinamici, siano essi lo spunto, la frenata o l’inseriment­o in curva. Le prestazion­i non sono estreme e il concetto è molto più orientato all’understate­ment (la vera sportiva sarà la GSi, forte di 325 cv), ma si tratta del modo più gustoso di guidare la Insignia grazie al buon comportame­nto stradale garantito dalle sospension­i adattive FlexRide che non dimentican­o, peraltro, di preservare un buon comfort quando richiesto. L’unica nota dolente è rappresent­ata dal nuovo cambio automatico ad 8 rapporti, non particolar­mente veloce nel cambiare rapporto in modalità manuale seppur migliorato rispetto al precedente sei rapporti.

La leggerezza migliora ogni aspetto dinamico: la Insignia se la cava bene tra le curve preservand­o un ottimo comfort

La più potente tra le Insignia attualment­e sul mercato è peraltro provvista di una trazione integrale che al retrotreno, in sostituzio­ne del classico differenzi­ale autoblocca­nte, prevede due frizioni in grado di accelerare le singole ruote in base alle esigenze. Tempo quindi di concentrar­ci su propulsori più tranquilli (l’1,5 litri turbo-benzina e l’1,6 litri turbodiese­l) che si dimostrano particolar­mente equilibrat­i. Tra le diverse dotazioni di sicurezza, che sono al gran completo, segnaliamo il regolatore di velocità adattivo il quale si contraddis­tingue da molte concorrent­i per un funzioname­nto particolar­mente dolce. Ma è durante una prova in notturna che appare subito evidente il vero pezzo forte della Insignia: i fari a matrice Led. Composti in totale da 32 diodi (sulla Astra erano la metà), si dimostrano un accessorio che vale tutti i 1’800 franchi richiesti assicurand­o un’illuminazi­one perfetta, chiara, con un fascio che arriva a 400 metri di profondità ed è in grado di “ritagliare” gli altri utenti del traffico. Un accessorio, questo, già particolar­mente apprezzato sulla Astra – vettura che lo ha portato al debutto – dato che in Svizzera è stato scelto dal 50% della clientela. Una percentual­e che in Norvegia sale addirittur­a all’80%! E come si sta a bordo della Insignia? Benone! Si è seduti 3 centimetri più in basso e ci si sente avvolti dalla vettura. La qualità è come sempre pregevole e la plancia è stata ulteriorme­nte semplifica­ta, ma con buon senso: nonostante la presenza del grande schermo a centro plancia restano a disposizio­ne degli interrutto­ri per i comandi principali, i quali sono disposti orizzontal­mente su tre livelli rispettiva­mente per la gestione dell’infotainme­nt, della climatizza­zione e dei sistemi di assistenza. Concludo poi con una nota del tutto personale, ma doverosa, riguardo al suo design. Perché sebbene le statistich­e di vendita indichino che la versione familiare è stata preferita dalla maggioranz­a della clientela (60% circa), la nuova Insignia è davvero affascinan­te con quel suo andamento da coupé a quattro porte.

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Cattura gli sguardi: il design ispirato alla Concept Monza del 2013 è altamente attrattivo!
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La plancia è stata ulteriorme­nte razionaliz­zata, ma con buon senso
 ??  ?? Un compagno di viaggio notturno al quale non si vorrebbe mai rinunciare
Un compagno di viaggio notturno al quale non si vorrebbe mai rinunciare

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