‘Quassù c’è sempre meno rispetto’
Da Altanca e Piora l’appello di due coniugi allevatori: ‘Mucche morte per menefreghismo e maleducazione’ Cani liberi, rifiuti e sacchetti lasciati nei pascoli, recinti elettrici tagliati o divelti, oppure ‘dimenticati’ aperti
«Non siamo solo io e mio marito Remo a pensarla così. Confrontandoci con colleghi di altre regioni e vallate del Ticino, da più parti viene confermato il nostro stesso disagio. Che è purtroppo crescente a fronte di una situazione peggiorata negli ultimi anni». A parlare è Renata Mottini, quarant’anni di vita agreste alle spalle. Lo sfogo viene raccolto dalla ‘Regione’ dopo l’ennesimo caso di mucca morta al pascolo in zona Piora, dove i capi estivano prima di tornare nell’azienda agricola di Altanca. È successo domenica 6 agosto, sera, quando l’animale ha perso la vita ruzzolando dal pendio sovrastante la strada che costeggia il lago Ritom, zona molto frequentata da ticinesi e turisti. A quell’ora non passava nessuno; ma un analogo episodio, un anno fa, si è verificato 5 minuti dopo il passaggio di una scolaresca. Mentre nel 2015 il bilancio è di sette vitelli periti in una valletta. Le verifiche effettuate due settimane fa hanno permesso di accertare che il recinto elettrico, in prossimità di un sentiero, era stato tagliato di netto, divelto e gettato poco lontano; ciò che ha spinto alcuni capi ad allontanarsi per cibarsi in aree più impervie e a rischio cadute. Mentre l’anno scorso – stando a testimoni – la mucca era precipitata poiché impaurita da un cane. Maleducazione? Menefreghismo? Atti di vandalismo? «Da anni fotografiamo i recinti danneggiati – risponde Renata – ma non siamo mai riusciti a cogliere qualcuno sul fatto. Non possiamo quindi parlare di gesti deliberati; né la polizia può intervenire, senza prove». Tuttavia maleducazione e menefreghismo «sono in crescendo. Infatti talune cadute sono state favorite da cancelli elettrici ‘dimenticati’ aperti da passanti; ma possiamo citare anche l’avvelenamento da rifiuti abbandonati nei pascoli. Forse i proprietari di cani non lo sanno, ma i sacchetti di plastica con i quali raccolgono gli escrementi dei loro amici a quattro zampe sono mortali se ingoiati dalle mucche. Come pericolosi sono i cani lasciati liberi di gironzolare nelle zone dove dovrebbero essere tenuti al guinzaglio, come indicano gli avvisi affissi dalle autorità. Purtroppo, se richiamiamo all’ordine i proprietari di cani o gli escursionisti, molto spesso ci viene risposto in modo strafottente che viviamo solo grazie ai sussidi o che i nostri cani pastore infastidiscono e impauriscono i passanti». Sono cose «che fanno male al morale. Sussidi o non sussidi, svolgiamo una professione che richiede un impegno costante tutto l’anno». Inoltre i cani pastore possono sembrare aggressivi, «ma hanno compiti precisi». L’appello, conclude Renata Mottini, vuole raggiungere chi si sposta in montagna, «affinché chi sostiene di amare la montagna, dimostri di rispettarla concretamente».