laRegione

Attacchi da Sud a Nord

Dopo la Spagna la Finlandia: due persone uccise ieri a coltellate a Turku

- a cura di Erminio Ferrari

Helsinki – “Dalla Spagna alla Finlandia. Onore al Jihad”. Manca ancora la certezza della sua matrice, ma già l’Isis ha festeggiat­o via internet l’aggression­e all’arma bianca costata ieri la vita a due persone a Turku, in Finlandia. Si è trattato della prima azione di questo genere nel Paese. L’attacco è avvenuto nel primo pomeriggio nella cittadina del Sud-est del Paese da 170mila abitanti, dove un uomo armato di un grande coltello ha assaltato la folla nella zona centrale di Puutori e piazza del Mercato. “Colpiva alla cieca”, ha raccontato un testimone ai media locali. La polizia è immediatam­ente intervenut­a e gli ha sparato a una coscia, bloccandol­o. A terra erano però rimaste diverse persone e il bilancio finale parla di due morti e otto feriti. L’aggressore è stato arrestato dalle forze dell’ordine ma le sue generalità non sono note. «All’apparenza sembra straniero – ha detto la ministra dell’Interno Paula Risikko –, ma sono in corso verifiche sui registri». Le autorità sono molto prudenti sull’attribuzio­ne dell’attacco, ma secondo gli analisti ascoltati dai giornali nazionali, l’episodio non è del tutto sorprenden­te. Non solo perché le più recenti direttive dell’Isis invitavano a estendere il capo di battaglia all’intera Europa, ma anche perché la Finlandia stessa non è immune al fenomeno della radicalizz­azione di alcuni suoi cittadini di fede islamica. Si ritiene infatti che dalla Finlandia siano partiti per Siria e Iraq non meno di ottanta foreign fighter; un numero inferiore a quello dei combattent­i partiti da Francia o Belgio o Germania, ma percentual­mente importante rispetto agli abitanti. Helsinki, inoltre, è considerat­a nemica dell’Isis anche per l’impegno delle sue forze armate nella formazione dei miliziani curdi in prima linea contro i soldati del Califfato. In un primo momento le ricostruzi­oni fornite dai media locali parlavano di tre assalitori, con uno di loro che avrebbe urlato “Allahu Akbar”. E dunque il pani-

co. Quindi l’attacco a Puutori, dove stando ad altri testimoni sarebbe stata attaccata una giovane donna che spingeva una carrozzina. Alcuni passanti sono intervenut­i e hanno cercato di bloccare l’assalitore. Infine l’intervento armato della polizia. Le forze dell’ordine hanno quindi diramato un’allerta invitando i cittadini “a lasciare o evitare il centro della città” poiché era in corso la ricerca di possibili complici o altri assalitori, temendo che potesse ripetersi lo schema di Barcellona: un primo attacco seguito da altre azioni. Le strade del centro si sono svuotate con la gente che si riparava nei negozi e nei bar, subito sbarrati. La sicurezza è stata immediatam­ente aumentata sia nelle stazioni ferroviari­e che nell’aeroporto di Helsinki. Il primo ministro, Juha Sipila, ha fatto sapere che il governo stava monitorand­o la situazione con attenzione e il ministro dell’Interno si è subito recato a Turku. Poi, poco a poco, la psicosi è passata. Nel corso della conferenza stampa serale la polizia ha confermato il “cessato pericolo”, spiegando che a compiere l’aggression­e è stato un solo individuo, che non è certo che abbia gridato in arabo, e non è nemmeno provato che si tratti di terrorismo. «In questa fase delle indagini – ha dichiarato il portavoce della polizia – non possiamo né confermarl­o né smentirlo». L’Isis, ad ogni modo, ha festeggiat­o online l’attacco.

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A meno di 24 ore dalla strage di Barcellona, l’Isis ha esultato di nuovo
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KEYSTONE La prima volta

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