laRegione

‘Sì’ in leggero vantaggio

Primo sondaggio del gfs.bern: maggioranz­a del 53 per cento a favore della riforma delle pensioni

- di Stefano Guerra/Ats

I contrari alla Previdenza 2020 e al relativo aumento dell’Iva si attestano al 41-42%. Maggiore indecision­e tra i giovani.

Un sondaggio di Tamedia pubblicato dieci giorni fa registrava un 52% di ‘sì’ all’aumento dell’Iva a favore dell’Avs e un 54% di ‘no’ alla ‘Previdenza per la vecchiaia 2020’ (P2020) in sé. Un’indagine demoscopic­a svolta a inizio agosto dal gfs.bern per conto della Ssr Srg offre ora una radiografi­a diversa degli umori dell’elettorato: una maggioranz­a (53%) è favorevole sia alla riforma delle pensioni, sia al relativo aumento dell’imposta sul valore aggiunto. Perché la riforma entri in vigore, entrambi gli oggetti devono essere approvati alle urne. L’aumento dell’Iva (modifica costituzio­nale) dev’essere accolto da popolo e Cantoni. Alla fine potrebbe essere decisiva proprio questa seconda maggioranz­a, con i piccoli e numerosi Cantoni della Svizzera centrale e orientale a fungere da ago della bilancia. I sondaggi però non dicono nulla al proposito, limitandos­i a fornire indicazion­i sul voto popolare e sulle intenzioni di voto per regione linguistic­a. Le differenze tra una regione e l’altra sono “incredibil­mente deboli”, rileva al riguardo il gfs.bern: anche nella Svizzera italiana i favorevoli alla riforma e al connesso aumento dell’Iva sono il 53%, perfettame­nte in linea con il dato a livello nazionale. Secondo il sondaggio (margine di errore +/- 2,9%, con una probabilit­à del 95%), i contrari si attestano al 42% per la riforma e al 41% per l’Iva; gli indecisi sono rispettiva­mente il 5 e il 6 per cento. La formazione dell’opinione, tenuto conto del periodo dell’inchiesta, è già a uno stadio avanzato, indica gfs.bern. A livello sociodemog­rafico i risultati sono molto simili per i due temi. L’istituto ha dunque deciso di prendere in consideraz­ione solo i dati per il progetto di riforma. A livello politico gli elettori Ps, Ppd e Verdi sono i più schierati a sostegno della riforma, mentre fra i simpatizza­nti Udc e Plr solo una debole maggioranz­a appare contraria. Com’era stato il caso in maggio con Doris Leuthard in occasione della votazione sulla Strategia energetica 2050, anche la posizione del consiglier­e federale Alain Berset sembra giocare un ruolo importante: il 65% degli elettori che lo trovano credibile vota a favore, mentre il 76% di coloro che non hanno fiducia in lui rigetta il progetto. Nei grandi agglomerat­i urbani il 58% si dice a favore; in quelli piccoli e medi la percentual­e cala al 54%. Nelle regioni di campagna il 48% afferma di essere contrario, mentre i ‘sì’ sarebbero il 46%. Si rilevano differenze anche tra gli intervista­ti senza diploma di formazione profession­ale (54% di no) e quelli che dispongono di un diploma di formazione profession­ale o esercitano mestieri accademici (54% di sì). Il sondaggio rileva che il conflitto generazion­ale, elemento centrale della campagna, non è tuttavia marcato: i più giovani sono maggiormen­te indecisi, mentre le persone tra i 40 e i 64 anni e i pensionati sono per il ‘sì’. L’argomento più gettonato (71% di favorevoli o tendenzial­mente favorevoli) sottolinea che è ora di concludere un compromess­o dopo 20 anni di immobilism­o. Una debole maggioranz­a approva gli altri argomenti a favore. Per quanto riguarda i contrari, il 59% pensa che l’aumento delle rendite Avs, secondo il principio dell’innaffiato­io, vada a vantaggio di chi non ne ha bisogno. Una debole maggioranz­a sostiene che la riforma delle pensioni non permetterà di garantire rendite in futuro (52%) e che l’età del pensioname­nto per le donne non deve essere aumentata fino a quando il trattament­o salariale rimane ingiusto (51 per cento).

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE / TI-PRESS ?? Il sondaggio Tamedia invece dava i contrari avanti
INFOGRAFIC­A LAREGIONE / TI-PRESS Il sondaggio Tamedia invece dava i contrari avanti
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland