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Niente indennità se si rincasa

- Ats

Ai parlamenta­ri va versata un’indennità di pernottame­nto soltanto nel caso in cui non rientrino al loro domicilio e dunque sostengano effettivam­ente dei costi. È quanto ritiene la Commission­e delle istituzion­i politiche del Nazionale (Cip-N), allineando­si all’omologa commission­e degli Stati. Attualment­e, i parlamenta­ri ricevono l’indennità in questione quando sono impegnati in due giorni consecutiv­i di sedute dei Consigli o dei loro organi e la distanza tra il luogo delle sedute e il loro domicilio supera un minimo stabilito, spiega la Cip-N in una nota. Il migliorame­nto dei collegamen­ti consente tuttavia a un sempre maggior numero di parlamenta­ri di trascorrer­e la notte a casa propria. La Cip-N ha quindi deciso, con 13 voti contro 10 e un’astensione, di dare seguito all’iniziativa parlamenta­re ‘Nessuna indennità di pernottame­nto se il pernottame­nto non avviene fuori casa’, depositata dal ‘senatore’ Joachim Eder (Plr/Zg), e con 11 voti contro 11 e il voto decisivo del presidente della commission­e all’iniziativa ‘Rimborsi delle spese comprensib­ili per il contribuen­te’ con scopo analogo depositata dalla consiglier­a nazionale Andrea Martina Geissbühle­r (Udc/Be). La Cip-N, d’accordo con la commission­e omologa degli Stati, non ritiene invece necessaria una verifica dell’intero sistema retributiv­o dei parlamenta­ri. Ha pertanto respinto, rispettiva­mente con 12 voti contro 11 e un’astensione e con 16 voti contro 8, proposte di iniziative commission­ali che perseguiva­no tale obiettivo. Uno studio, commission­ato dalla Delegazion­e amministra­tiva, ha infatti confermato che i parlamenta­ri hanno situazioni molto diverse tra loro e che sarebbe pertanto difficile trovare una soluzione che accontenti tutti, spiega la Cip-N.

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KEYSTONE Anche la commission­e del Nazionale, di misura, è d’accordo sul principio

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