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Da Oltreconfi­ne a ‘caccia’ di vaccini

Boom di vendite di preparati contro l’epatite (ma non solo) nelle farmacie di Chiasso

- Di Daniela Carugati e Marco Marelli

Da realtà di frontiera qual è, Chiasso è abituata a ogni sorta di pendolari. Ci sono i frontalier­i del posto di lavoro, ma rappresent­ano la quotidiani­tà. Poi ci sono i pendolari del pieno, i quali, seppur con alterne fortune (per i benzinai), non fanno (quasi) più notizia. Questa estate, però, la cittadina è stata meta assidua di un’altra forma di pendolaris­mo, quello della... salute. Dalla primavera in poi, infatti, le farmacie in centro città sono state molto sollecitat­e, per lo più, da aspiranti viaggiator­i pronti a prendere il volo per il Sudest asiatico, l’India o Bali. Tutte destinazio­ni dove è più alto il rischio di venire in contatto con acqua o cibi contaminat­i e per le quali i medici consiglian­o di vaccinarsi contro l’epatite A. Difficile, però, seguire le prescrizio­ni sanitarie quando il vaccino proprio non si trova. Oltreconfi­ne, di fatto, da tempo sono terminate le scorte di Havrix, questo il nome del preparato. «Solo a luglio abbiamo ricevuto oltre un centinaio di richieste – ci confermano alla Farmacia internazio­nale del dottor Merloni –. La domanda, però, è iniziata sin da maggio». E ogni volta a mettersi sulle tracce del vaccino era la clientela italiana in procinto di partire per l’estero e intenziona­ta a seguire la profilassi suggerita dalle stesse Aziende sanitarie locali. Non a caso, a fare il paio con l’Havrix c’è pure il Malarone, ci dicono sempre in farmacia, un antimalari­co che al di qua del valico costa persino meno («40 euro anziché 54», precisa il titolare). In genere ci si presenta al banco con la ricetta medica. «In effetti quest’anno abbiamo registrato un vero e proprio boom di vendite – ci confermano alla Farmacia centrale –. Soprattutt­o da Comasco e Varesotto chiamano, prenotano e passano a ritirare il vaccino. Sta di fatto che se prima ce ne richiedeva­no cinque confezioni in un anno, in questi ultimi mesi siamo passati a una settantina». Poco distante, alla Farmacia Liver, non era mai capitato prima di restarne sprovvisti. «Il 2017 è di sicuro un anno atipico – ci spiegano –. E non solo per quanto riguarda l’epatite A. Nel caso dell’Engerix B (per l’epatite di tipo B, ndr) si è verificata una rottura di stock, insufficie­nte a fronteggia­re tutte le domande. Ma ci sono giunte richieste pure per l’antipoliom­ielite o altri vaccini combinati». Un’ondata inattesa che ha spiazzato, ci confermano, Swissmedic e gli stessi distributo­ri. Con tutta probabilit­à a questo fenomeno non sono estranee né le polemiche alimentate sul tema delle vaccinazio­ni in Italia, né la casistica che si è registrata in Lombardia. Regione nella quale, come riferito ieri dal ‘Corriere della Sera’, da gennaio si sono contati 759 casi di epatite A a fronte dei 106 del 2016. Tant’è che si è arrivati a parlare di epidemia e a invitare pubblicame­nte le persone a passare la dogana con il Ticino e a rivolgersi alle farmacie locali. Insomma, a fare i pendolari del vaccino. Almeno sino a quando non sarà di nuovo disponibil­e gratuitame­nte con il sistema sanitario nazionale.

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