laRegione

Bironico, linea dell’alta tensione al Tf

- Di Marco Pellegrine­lli

La querelle relativa al potenziame­nto della linea dell’alta tensione per la ferrovia che attraversa il nucleo di Bironico finirà al Tribunale federale. La Parrocchia, che sin dall’inizio – cioè dal momento della pubblicazi­one da parte delle Ffs degli appositi piani – aveva contrastat­o la realizzazi­one del progetto, ha deciso di inoltrare ricorso ai giudici di Losanna. E, si badi bene: ha deciso di andare sino in fondo da sola, ossia senza quello che durante questa annosa vertenza, iniziata nell’ormai lontano 2010, era stato il suo “naturale alleato”, ossia il Comune. Montecener­i, che dopo l’aggregazio­ne nell’alta Valle del Vedeggio aveva ereditato la questione dall’ex Comune di Bironico, ha infatti ritenuto di dover desistere. A tal proposito si rammenta che l’opposizion­e al Dipartimen­to federale dell'ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazi­oni – l’autorità preposta in prima istanza a deliberare in materia, che aveva approvato i piani – e il successivo ricorso al Tribunale amministra­tivo federale (Taf) erano stati entrambi respinti. Le ragioni del Comune e della Parrocchia secondo i quali, per la sicurezza della cittadinan­za e il rispetto dell’ambiente, sarebbe più opportuno interrare la linea di alta tensione, evitando così di installare nuovi pali, alti quasi una decina di metri in più rispetto a quelli attuali, sono rimaste inascoltat­e. Così come inascoltat­a è rimasta la relativa richiesta di effettuare degli accertamen­ti specifici e soprattutt­o indipenden­ti – esistono solo quelli, di parte, delle Ffs – che stabilisse­ro senza ombra di dubbio l’inutilità-impossibil­ità di interrare i cavi. Pure il Taf, in effetti, ha ritenuto sufficient­i le perizie delle Ffs che si basano sulla consideraz­ione che, per il potenziame­nto dell’alta tensione, su quel tratto di linea si può procedere senza alcun rischio e/o controindi­cazione così come è stato fatto per tutta la Svizzera. Non ha fatto breccia presso i giudici del Taf neppure il fatto che uno di quei pali è stato previsto nelle vicinanze della chiesa, la quale è monumento protetto. Ora, come detto, dei due oppositori ne è rimasto soltanto uno, la Parrocchia. La quale – diversamen­te dal Comune di Montecener­i che ha ritenuto opportuno non procedere nel contenzios­o – continua a ritenere di poterla spuntare inoltrando ricorso al Tribunale federale sulla base delle argomentaz­ioni sopraelenc­ate.

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TI-PRESS La Parrocchia va sino in fondo

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