Bironico, linea dell’alta tensione al Tf
La querelle relativa al potenziamento della linea dell’alta tensione per la ferrovia che attraversa il nucleo di Bironico finirà al Tribunale federale. La Parrocchia, che sin dall’inizio – cioè dal momento della pubblicazione da parte delle Ffs degli appositi piani – aveva contrastato la realizzazione del progetto, ha deciso di inoltrare ricorso ai giudici di Losanna. E, si badi bene: ha deciso di andare sino in fondo da sola, ossia senza quello che durante questa annosa vertenza, iniziata nell’ormai lontano 2010, era stato il suo “naturale alleato”, ossia il Comune. Monteceneri, che dopo l’aggregazione nell’alta Valle del Vedeggio aveva ereditato la questione dall’ex Comune di Bironico, ha infatti ritenuto di dover desistere. A tal proposito si rammenta che l’opposizione al Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni – l’autorità preposta in prima istanza a deliberare in materia, che aveva approvato i piani – e il successivo ricorso al Tribunale amministrativo federale (Taf) erano stati entrambi respinti. Le ragioni del Comune e della Parrocchia secondo i quali, per la sicurezza della cittadinanza e il rispetto dell’ambiente, sarebbe più opportuno interrare la linea di alta tensione, evitando così di installare nuovi pali, alti quasi una decina di metri in più rispetto a quelli attuali, sono rimaste inascoltate. Così come inascoltata è rimasta la relativa richiesta di effettuare degli accertamenti specifici e soprattutto indipendenti – esistono solo quelli, di parte, delle Ffs – che stabilissero senza ombra di dubbio l’inutilità-impossibilità di interrare i cavi. Pure il Taf, in effetti, ha ritenuto sufficienti le perizie delle Ffs che si basano sulla considerazione che, per il potenziamento dell’alta tensione, su quel tratto di linea si può procedere senza alcun rischio e/o controindicazione così come è stato fatto per tutta la Svizzera. Non ha fatto breccia presso i giudici del Taf neppure il fatto che uno di quei pali è stato previsto nelle vicinanze della chiesa, la quale è monumento protetto. Ora, come detto, dei due oppositori ne è rimasto soltanto uno, la Parrocchia. La quale – diversamente dal Comune di Monteceneri che ha ritenuto opportuno non procedere nel contenzioso – continua a ritenere di poterla spuntare inoltrando ricorso al Tribunale federale sulla base delle argomentazioni sopraelencate.