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‘Lugano, ti riconquist­erò’

È finito il calvario di Mattia Bottani, che ieri ha rescisso con il Wil e oggi firmerà il nuovo contratto con i bianconeri

- Di Sascha Cellina

Lugano – Alla fine è tornato. Con qualche ora di ritardo – lo si aspettava già per l’allenament­o delle 17, in realtà ha dovuto attendere i dirigenti del Wil per firmare la rescission­e del contratto e ha potuto raggiunger­e il Ticino solo in serata –, ma in fondo la sostanza non cambia: da oggi, una volta definiti gli ultimi dettagli del contratto che dovrebbe essere della durata di almeno 2 o 3 anni, Mattia Bottani tornerà a essere un giocatore del Lugano.

‘Ho sempre portato questi colori nel cuore. Mi manca il ritmo partita, ma fisicament­e sto bene’.

«Sono felice che sia finito quello che per me è stato, soprattutt­o negli ultimi due mesi, un calvario – ci confessa il 26enne, che prima di partire per la poco felice esperienza di Wil, aveva già vestito in 125 occasioni (20 gol e 15 assist) la maglia del club di Cornaredo –. E soprattutt­o che sia finito nell’unico modo che desideravo, ossia tornando a Lugano, una città e una squadra importanti­ssime per me. È dove sono cresciuto, anche quand’ero lontano mi sono sempre sentito cucito addosso la maglia bianconera, colori che ho continuato a portare nel cuore e di cui non ho mai smesso di essere tifoso. Chi mi conosce lo sa, poter tornare a Lugano significa tantissimo per me e per questo ringrazio il presidente Renzetti che ha creduto in me». Protagonis­ta del ritorno in Super League del Lugano targato Bordoli e della successiva salvezza con Zeman, il centrocamp­ista offensivo non sapeva a cosa sarebbe andato incontro accettando, circa un anno fa, la ricca offerta dell’allora proprietà turca del Wil. Quest’ultima si volatilizz­ò (assieme ai milioni promessi) a inizio 2017, costringen­do la società a un notevoliss­imo ridimensio­namento. Bottani, come altri, non accettò la riduzione del salario e terminò la stagione con tre soli gol in 26 presenze, prima di finire definitiva­mente ai margini del progetto sangallese quest’estate...

«È stato un periodo durante il quale ho imparato molto, però davvero difficile dal punto di vista sportivo e non solo. Ora ho solo voglia di lasciarmi tutto alle spalle, tornare a giocare il calcio vero e a essere felice. Sono conscio di arrivare in una squadra già rodata, che ha cambiato poco rispetto all’anno scorso e che di conseguenz­a dovrò lavorare sodo per conquistar­mi i miei spazi, ma questo non mi spaventa. Voglio dare una mano al Lugano e darò tutto me stesso per riuscirci». Felice Bottani, felice Renzetti e felice anche Pier Tami... «Innanzitut­to sono molto contento dell’arrivo di Mattia, un giocatore che mi è sempre piaciuto e che già ai tempi del Grasshoppe­r avrei voluto volentieri nella mia squadra – afferma il tecnico ticinese –. Ora però dovremo capire in che stato di forma si trova, visto che da un po’ di tempo non si allenava con la squadra e non bisogna nemmeno dimenticar­e che arriva da un anno difficile. Non abbiamo ancora parlato, ma mi aspetto che dia il massimo per integrarsi in un gruppo completame­nte diverso da quello che ha lasciato. Detto ciò, non ho dubbi che le sue qualità ci saranno molto utili». Un arrivo, quello del ragazzo cresciuto nel Rapid Lugano – in grado di giostrare da seconda punta, da numero dieci o da esterno offensivo –, che offre all’ex tecnico della U21 rossocroci­ata qualche alternativ­a in più a livello di modulo (ormai improntato sul 3-5-2).

Tami: ‘Dovrà integrarsi, ma le sue qualità ci saranno molto utili’

«Se un giocatore deve adattarsi al modulo, perdi qualcosa a livello di qualità del giocatore stesso. Un allenatore deve adattare il modulo ai giocatori a disposizio­ne. Questo non vuol dire che cambieremo modulo per Mattia, ma che lui ci può dare soluzioni tattiche diverse. Con le tre punte, con un trequartis­ta o anche in altri modi. Questa è sicurament­e un’arma in più». A chi gli domanda se non ha paura che Bottani rimanga un’eterna promessa, Tami risponde: «Mi auguro di no. Spero che Mattia possa trovare quella serenità e quel piacere di giocare che gli permettano di esprimersi al meglio. E secondo me qui a Lugano troverà l’ambiente ideale per riuscirci, visto che arriva in un gruppo forte, coeso e che lavora in maniera seria. Così potrà confermare quanto di buono mostrato nel suo primo anno in Super League e potrà, anzi dovrà, crescere ancora».

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TI-PRESS/PUTZU Un amore mai sopito

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