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Gianni Pallich un amico del Gruppo Ticinese Sportivi Ciechi

- Di Gli amici del Gtsc

Un “condominio”, per la tua prestanza fisica, così scherzosam­ente e amichevolm­ente ti chiamavano gli amici sportivi ciechi. Un omone con un cuore grande e con una immensa disponibil­ità. I Quattro punti cardinali della tua vita: a Sud la famiglia innanzitut­to; a Ovest il lavoro quale dirigente di cantiere presso lo Stato del Ct. Ticino; a Est la pesca, una delle tue passioni all’aria aperta. Sul lago di Lugano e sui laghetti dell’Engadina. E la ricerca di funghi in Val Verzasca, sull’alpe di Bardughee. Quante partenze notturne, però sempre coronate da successo. A Nord ci mettiamo il Gtsc con un incontro casuale sulle nevi di Lenzerheid­e. Stavi muovendo i primi passi sugli sci. Uno sport per te a quel momento sconosciut­o. Tante le difficoltà che hai dovuto affrontare e superare. Le pesanti e inevitabil­i cadute, gli enormi sforzi per rialzarti. Ma tutto ciò non ti ha scoraggiat­o, anzi. Con caparbietà hai seguito dei corsi presso diverse scuole di sci che ti hanno aiutato a raggiunger­e un ottimo livello, tanto da essere stato qualificat­o “Guida di sci alpino” dal Gruppo Ticinese Sciatori Ciechi. Con il Gtsc hai poi perseverat­o per una ventina d’anni nell’organizzaz­ione di settimane bianche per gli amici ciechi nelle Dolomiti, manifestaz­ioni che ancora oggi si ripetono. Tante uscite infrasetti­manali soprattutt­o nel Ct. dei Grigioni; una in particolar­e a Lenzerheid­e ci è rimasta in mente. Una splendida mattinata: una banale caduta e lussazione della spalla. Pronto soccorso e ingessatur­a. Poi totale rifiuto ad un immediato rientro a casa. Decisione: si continua a sciare. Exploit che solo tu potevi fare. Mitiche le tue organizzaz­ioni di uscite con il tandem: fra le risaie dell’Oltrepò Pavese; i classici ponti del mese di maggio a Mantova, Cremona e Salsomaggi­ore; il giro della Svizzera (un grande impegno organizzat­ivo durato più di un mese alla ricerca di itinerari ciclabili, delle trattorie, dei pit-stop e degli alberghi). Con il Gtsc anche la montagna ha avuto la sua parte e tu ci hai offerto la tua esperienza di vero escursioni­sta. Come non ricordare, caro Gianni, gli incontri con la classica “Pizza Pallich”, sì, perché la tua pizza non era una pizza qualunque, era qualcosa di speciale. Gran finale: i festeggiam­enti per il tuo 80esimo compleanno alla capanna del Monte Baro. La laudatio iniziava: “Gianni a ta sa ricordat ...”. Un album fotografic­o testimonia­va questo particolar­e evento e andava a completare i tuoi diari che puntualmen­te aggiornavi al rientro di ogni uscita con il Gtsc. Poi la malattia, improvvisa e crudele, difficile da accettare. Sei partito per un mondo migliore ma indelebili restano nei nostri occhi, nella nostra mente e nei nostri cuori i bei ricordi che ci hanno accomunato.

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