Lavena P. Tresa, sequestrati 17 immobili
La Guardia di finanza ha sequestrato 17 immobili, per un valore di 4 milioni di euro, nella zona con panorama sul lago e la dogana, a Lavena Ponte Tresa. Lo riferisce il sito varesenews, secondo cui gli immobili sono di proprietà della Petra srl, riconducibile per gli investigatori a un immobiliarista, Giulio Conti, già indagato in un’altra inchiesta della procura di Varese. L’uomo era stato protagonista della vicenda del sequestro nella sua casa di una zanna di mammut, nell’ambito dell’operazione “Era glaciale” condotta dal pm Annalisa Palomba (la vicenda è ancora aperta). Lo stesso magistrato, oggi, indaga sulla vicenda urbanistica che la Finanza di Luino ha ribattezzato “Operazione Vista Lago” e ha ottenuto dal gip di Varese il sequestro degli immobili. In totale sono indagate 16 persone. Tra queste vi sarebbero l’attuale sindaco Massimo Mastromarino (per abuso d’ufficio e omissione di atti d’ufficio) e l’ex sindaco Pietro Roncoroni per abuso d’ufficio. Indagati anche funzionari pubblici del Comune e liberi professionisti: geometri, architetti, ingegneri. Oltre al titolare dell’impresa edile e all’imprenditore committente. La vicenda risale al 2015 dopo alcuni esposti (tra cui quello di Mastromarino) sulle presunte violazioni edilizie nell’area. La guardia di finanza ribadisce che l’indagine verte su abusi edilizi e violazioni urbanistiche. Per sanare almeno in parte queste ultime, la società costruttrice e l’amministrazione comunale si erano accordate per stipulare una convenzione del valore di 410mila euro, finalizzata alla creazione di un parcheggio pubblico.