Afghanistan: gli Usa ‘aprono’, i talebani chiudono
Nato e Kabul plaudono insieme all’India, il Pakistan respinge le accuse di offrire protezione ai terroristi, la Cina lo difende, la Germania mette in chiaro che non metterà un uomo in più, mentre i talebani promettono di fare dell’Afghanistan “un cimitero per l’impero americano”. Sono le prime reazioni alla nuova strategia sull’Afghanistan annunciata ieri notte in diretta tv da Donald Trump, che ha promesso di rafforzare la presenza americana, rimangiandosi la promessa elettorale di ritirarsi dalla più lunga e costosa guerra della storia Usa. Un dietrofront bollato come un tradimento del trumpiano ‘America first’ da parte di Breitbart News, il sito di ultradestra tornato sotto la guida di Steve Bannon, il chief strategist nazionalista e isolazionista della Casa Bianca silurato di recente. «Il mio istinto era di ritirarsi, e storicamente mi piace seguire i miei istinti, ma in tutta la mia vita ho sentito che le decisioni sono molto differenti quando siedi dietro la scrivania dello Studio ovale», ha esordito il tycoon per giustificare la marcia indietro, usando per una notte toni presidenziali. Poi ha spiegato cosa lo ha convinto a cambiare idea: abbandonare l’Afghanistan significherebbe lasciare un vuoto che i terroristi, dai talebani all’Isis e Al-Qaida, riempirebbero subito. Trump ha volutamente evitato di fornire numeri (i media parlano dell’invio di 4mila militari in aggiunta agli 8’400 presenti). Lo stesso capo del Pentagono James Mattis ha confermato ieri che il numero di soldati in più da mandare sarà deciso solo dopo che il capo di stato maggiore dell’esercito, gen. Joseph Dunford, avrà presentato un piano. La ‘nuova’ strategia di Trump non sembra differire molto da quella dei suoi vituperati predecessori: bastone e carota, con il rilancio ieri da parte del segretario di Stato Rex Tillerson di negoziati di pace ai talebani «senza precondizioni». La replica dei ribelli: “Fino a quando anche un solo soldato Usa sarà presente sulla nostra terra, e l’America continuerà la sua politica di guerra, noi porteremo con determinazione e solennità la nostra ‘jihad’ (guerra santa) contro di loro”.