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‘Ho bisogno di recitare’: la passione per il teatro e il sogno di diventare regista

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«Assumere un dislessico può essere un’opportunit­à, perché siamo più creativi». Valeria, 15 anni, ci racconta che la ricerca di un posto di apprendist­ato può risultare difficile per chi ha un disturbo specifico dell’apprendime­nto. Una volta venuti a conoscenza della sua dislessia e disortogra­fia, spiega Valeria, alcuni datori di lavoro preferisco­no infatti respingerl­a. «Perché pensano che potrebbe essere un problema». Un atteggiame­nto forse dettato dall’ignoranza su cosa siano di preciso questi disturbi, anche se Valeria nota sempre meno persone disinforma­te a tal proposito. Il sogno che la 15enne sta perseguend­o è quello di frequentar­e il Cisa, la scuola di cinema di Lugano, per diventare regista. Un sogno coltivato grazie alla grande passione per il teatro che l’accompagna fin dai 6 anni, quando ha iniziato a frequentar­e i corsi del Teatro Tan di Biasca. «Il teatro mi ha aperto. Ti permette di manifestar­e emozioni che solitament­e non riesci a esprimere. Io ho bisogno di recitare», spiega Valeria. I suoi genitori sono venuti a conoscenza della sua dislessia e disortogra­fia quando frequentav­a la terza elementare. «All’inizio non sapevo cosa fosse ma con il passare del tempo ho capito che ci sono dei pregi, anche se in certi momenti a scuola ho desiderato non avere problemi di questo tipo», spiega. Per esempio a lezione di tedesco, con la difficoltà a trascriver­e i nuovi vocaboli. Ora, grazie all’iPad, Valeria può fare le foto alla lavagna senza temere di sbagliare lo spelling.

Vita semplifica­ta con i trucchi giusti

Un “trucchetto” utile anche a Karím, altro ragazzo che frequenta il Campus con l’obiettivo di ottimizzar­e l’uso dell’iPad in ambito scolastico. A 13 anni, è in procinto di iniziare la terza media. «Faccio fatica a leggere e scrivere, scrivo male, commetto errori ortografic­i e dimentico le doppie», ci racconta. Ma per lui la dislessia «non è un problema». In particolar­e dopo aver capito alcuni trucchi che «semplifica­no la vita». E può anzi rappresent­are un pregio. Come ci spiega molto sapienteme­nte, mentre solitament­e il cervello utilizza l’emisfero destro per funzioni creative e quello sinistro per funzioni cognitive e linguistic­he, il dislessico fa un uso prepondera­nte della parte destra. Senza però influire sul livello d’intelligen­za, che può essere molto alto. Infatti ci fa notare che anche Einstein era dislessico. In comune con lui Karím ha anche l’ambizione di continuare gli studi e diventare uno scienziato.

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