Isole, si torna (quasi) da capo
Cessione delle quote al Cantone: dopo il ‘no’ di Ronco, Ascona rilancia: ‘Tutte ai Comuni’ Torna al governo la proposta di acquisizione da parte dei tre centri, con contributo cantonale a 400mila franchi e debito suddiviso proporzionalmente. Il Borgo: ‘So
Visto che Ronco non vuol cedere le sue quote delle Isole di Brissago al Cantone, Ascona si adegua e torna a proporre al Consiglio di Stato di cedere le sue ai tre Comuni. Brissago, il terzo centro interessato, ha deciso di sposare questa iniziativa. Ora la palla è nuovamente nelle mani del governo. L’ultimo episodio della “novela” è a cavallo fra una lettera inviata da Ascona al Consiglio di Stato il 9 agosto e la reazione del Municipio di Brissago, formalizzata nella seduta di ieri. Il Borgo, dopo aver preso atto del rifiuto di Ronco sopra Ascona di cedere le quote al Cantone, aveva scritto di vedersi “costretto a ritirare la sua adesione” alla proposta governativa, per rilanciare la sua controproposta numero 2, ovverosia che il Cantone ceda a titolo gratuito ai 3 Comuni le sue quote, “mantenendo i vincoli ad oggi esistenti”. Quanto al debito attuale – circa 950mila franchi – l’idea è di farlo rimanere suddiviso fra i comproprietari in base alle quote (le 12 cantonali, le 6 di Ascona e le 3 ciascuno di Ronco e Brissago). Ascona chiede tuttavia che il contributo annuo del Cantone venga fissato e mantenuto a 400mila franchi, oltre ai 150mila per il project manager. Importi, questi, considerati necessari “per poter gestire le Isole in base ai vincoli in essere e per proteggere il futuro rilancio congiuntamente agli altri parchi della regione”. Ascona ha tenuto a precisare al governo che la decisione di tornare a sottoporgli questo genere di controproposta “è stata presa dopo attente valutazioni e riflessioni”. La prima è legata all’esigenza che le Isole vengano in ogni caso gestite da un ente pubblico. “Non essendo possibile la cessione al Cantone delle Isole, vista la posizione di Ronco sopra Ascona, si ritiene giustificato il trasferimento delle quote ai Comuni già oggi comproprietari delle stesse”. Tale cessione viene ritenuta “vantaggiosa per una questione di praticità e funzionalità”. Questo per la contiguità delle Isole rispetto ai tre Comuni, che darà la possibilità di una “gestione ottimale” delle stesse. Un altro vantaggio sottolineato da Ascona nella sua lettera è dato dalla possibilità di ottimizzare i costi: “A tal proposito si rileva che l’attuale presidenza delle Isole, la quale in futuro vedrà i suo compiti aumentare, di fatto riceve un compenso di solo 500 franchi. Compenso questo che, in caso di cessione al Cantone delle Isole, non coprirebbe di certo il lavoro di un funzionario; in caso di costituzione di una fondazione per la gestione delle Isole il costo diminuirebbe ulteriormente, ritenuto come quest’ultimo non riceverebbe alcuna remunerazione”. Le basi finanziarie della proposta vengono mantenute: l’importo di 400mila franchi è considerato necessario per gestire il parco botanico, ma “il Cantone avrà dei benefici finanziari da questa operazione, ritenuto come non dovrebbe partecipare al deficit e, fatto questo non trascurabile, non dovrebbe procedere con i necessari investimenti per il risanamento delle strutture, oggi quantificati in 2 milioni di franchi”. Il Borgo auspica una risposta a stretto giro di posta ricordando che “i tempi legati alla formalizzazione di un eventuale accordo sono comunque lunghi, ritenuto che un’eventuale cessione delle vostre quote a nostro favore necessiterebbe in ogni caso dell’approvazione del Consiglio comunale. Ciò che potrà avvenire al più presto nel corso del mese di dicembre 2017”.
Brissago: ‘Tutti d’accordo’
Dopo le prese di posizione di Ronco e Ascona, era attesa quella del Municipio di Brissago, adottata nella seduta di lunedì. «La nostra posizione ricalca quelle degli altri due Comuni – dice alla ‘Regione’ il sindaco Roberto Ponti –. In pratica si torna alla prima proposta che era stata formulata all’indirizzo del Consiglio di Stato, con l’eccezione del ritiro integrale del debito da parte del Cantone». Brissago formalizzerà a sua volta questa visione in una lettera al governo.