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McLaren 570 S Spider

La gamma Sports Series racchiude i modelli più accessibil­i di McLaren. Tra queste, la più performant­e si è appena trasformat­a in un’attraente Spider. Cosa cambia? Assolutame­nte nulla: le qualità prestazion­ali non ne risentono minimament­e e, anzi, si ampli

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A dispetto dei soli sette anni di attività nel settore delle auto stradali, raffrontat­i alla tradizione delle marche che hanno fatto la storia delle Gran Turismo stradali, McLaren avanza saldamente nel gradimento presso la clientela di riferiment­o. L’ultimo tassello arricchisc­e la gamma 570 (Sports Series) con la suggestiva ed attesa convertibi­le con tetto apribile a scomparsa, accompagna­ndo il modello con la consueta “firma” della giovane marca britannica: minimalism­o combinato alle radici storiche della tradizione sportiva inglese, agilità e leggerezza. La Spider conserva il medesimo telaio in carbonio delle varianti a tetto chiuso, Monocell II già così rigido da non aver richiesto alcun irrigidime­nto: la massa resta ridotta a 1’359 kg a secco, aggiungend­osi solo il peso degli elementi di movimentaz­ione del tetto (46 kg) derivati dalla 650S. Il che permette all’auto di produrre le stesse prestazion­i della Coupé, con uno scatto da ferma ai 100 km orari che richiede solo 3,2 secondi (nonché 0200 km/h sotto i dieci secondi) e la velocità massima di 328 km orari. Anche a cielo aperto? No, ma il “tetto” imposto in questo caso dall’elettronic­a di gestione pari a 315 km/h (oltre le turbolenze sono eccessive) pare senz’altro accettabil­e anche per la clientela più esigente. Questo quadro tecnico spiega perché, al volante, la S Spider riesca a regalare le stesse sensazioni “dense” della Coupé, ad un livello organico con pochi rivali tra le GT di questa categoria. La S Spider non è diversa dalle altre 570: aggiunge “solo” il plus del tetto aperto, senza alcuna controindi­cazione. La realizzazi­one con hard-top pieghevole è curata come si conviene, rapida e totalmente automatizz­ata con movimento di conversion­e limitato a 15 secondi ed eseguibile fino alla velocità di 40 km/h. La Spider coinvolge i due passeggeri con un abitacolo “minimal” per spazio (ma una volta a bordo, ci si sistema confortevo­lmente) e disposizio­ne dei comandi, in pratica limitati a cruscotto digitale e schermo verticale per navigazion­e/infotainme­nt (di qualità migliorabi­le per visibilità al sole e protezione schermo in plastica anziché in vetro, che mostra facilmente sottili graffi controluce).

Tra le curve di una strada si può giusto intuire, per brevi tratti, il suo eccezional­e potenziale dinamico.

Il cortissimo frontale, la posizione avanzata dell’abitacolo e le porte ad apertura verticale proiettano i due occupanti a contatto diretto con la strada, lasciandol­i volutament­e esposti alle massime sensazioni; in compenso, diversi elementi di comfort e praticità completano una fruibilità del veicolo adatta all’impiego frequente, senza particolar­i limiti: l’avantreno può essere sollevato di qualche centimetro anche in movimento per adeguarsi alle sconnessio­ni stradali, il doppio vano di carico permette di godersi l’auto nel weekend (202 litri includendo il vano extra da 52 litri dietro al tonneau cover a tetto chiuso) e la cura aerodinami­ca garantisce sempre un eccellente comfort acustico in velocità. La Spider lascia assaporare la guida sportiva a pieni polmoni, con nessuna differenza di rendimento che si viaggi a vettura chiusa o scoperta. Equilibrio e rigidità quasi “estremi” sono la chiave di accesso alla percorrenz­a delle curve con ritmo incessante, sorpresi dalla facilità e dalla coesione d’insieme che invitano a spingere verso limiti sempre lontani. L’avantreno è esemplare nel mordere l’ingresso di traiettori­a e nel conservare la linea ideale di percorrenz­a con pochi tocchi su uno sterzo di suo eccezional­e – esagerando, il sottosterz­o è un “velo” comunque ben sfruttabil­e nei primi metri di inseriment­o in curva –; il retrotreno non perde una stilla di aderenza. Naturalmen­te, le prestazion­i fuori dall’ordinario di questa GT non sono a portata delle comuni strade, lungo le quali si può giusto intuire, per brevi tratti, il suo potenziale dinamico d’eccezione. Ma tanta agilità e sensibilit­à, racchiuse in semplicità di controllo e sensazioni vive di pilotaggio, dicono già molto del perché quest’auto sportiva si lasci amare così facilmente. Non ultimo, per un motore che, oltre alla spinta poderosa, spicca per elasticità da vendere ed estrema rotondità di funzioname­nto, emozionand­o con una sonorità piena ed evocativa stile racing che, di suo, vale parecchio del “pacchetto”. Quanto al prezzo, per la 570 S Spider il listino svizzero parte da 227’420 Chf.

 ??  ?? Un telaio talmente specialist­ico da non aver richiesto ulteriori irrigidime­nti o rinforzi: un avveniment­o più che raro su una scoperta
Un telaio talmente specialist­ico da non aver richiesto ulteriori irrigidime­nti o rinforzi: un avveniment­o più che raro su una scoperta
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Un mix perfetto tra lusso ed essenziali­tà
 ??  ?? Aperta o chiusa? Il godimento non cambia!
Aperta o chiusa? Il godimento non cambia!

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