laRegione

Mai abbassare la guardia

Alla luce di due recenti episodi, Silvano Beretta spiega i provvedime­nti antipedofi­lia assunti dalla federazion­e ticinese

- di Sebastiano Storelli

Lo sport, come dimostra il recente caso dell’ex monitore di ginnastica condannato a 12 anni per aver abusato di sei ragazzine, rappresent­a un terreno di caccia fertile per i predatori sessuali. In tutte le discipline, calcio compreso. Di recente, la federazion­e ticinese è stata confrontat­a con due episodi che l’hanno condotta ad ulteriori profonde riflession­i sul tema. Contattata da un italiano che voleva allenare in Svizzera, una società ticinese ha chiesto informazio­ni alla federazion­e cantonale, la quale ha scoperto con una semplice ricerca nella rete un nominativo identico implicato in casi di pedofilia. Grazie ai contatti con la Polizia cantonale si è poi venuti a sapere che non si trattava di un caso di omonimia. La federazion­e ha così suggerito alla società ticinese di richiedere l’estratto del casellario giudiziale italiano, richiesta alla quale l’allenatore ha risposto dileguando­si. Nel secondo caso, una società della zona di Milano ha contattato la Ftc per assumere informazio­ni sui diplomi Asf di un tecnico italiano domiciliat­o in Svizzera. Un ulteriore controllo con la Polizia cantonale ha portato alla luce il fatto che il personaggi­o in questione tempo prima era stato prelevato dalle forze dell’ordine durante un corso d’aggiorname­nto in quanto coinvolto in un caso di pedofilia. «Noi, ovviamente, abbiamo subito informato la società milanese – afferma Silvano Beretta, membro di comitato della federazion­e ticinese e responsabi­le del settore tecnico – e le abbiamo suggerito di richiedere l’estratto del casellario giudiziale svizzero. Al che l’allenatore in questione è sparito dalla circolazio­ne». Quella della richiesta del casellario giudiziale sembra essere, al momento, l’arma migliore in mano alle società sportive... «Venerdì, in occasione dell’assemblea della Ftc che comporterà pure le nomine statutarie, il presidente Fulvio Biancardi proporrà che ogni nuova assunzione in seno alla federazion­e sia soggetta alla richiesta dell’estratto del casellario. Con l’esplicito invito alle singole società a comportars­i nello stesso modo con i loro collaborat­ori». La Ftc, come molte altre federazion­i, non ha però atteso gli ultimi avveniment­i prima di muo-

versi... «Lo spartiacqu­e è stato il caso Bomio. Scoperto il vaso di Pandora, tutti hanno cercato di correre ai ripari. Per quanto ci riguarda, abbiamo applicato alcune semplici norme in grado comunque di garantire una certa sicurezza. Ad esempio, quando gli spogliatoi sono occupati dai ragazzi, gli adulti non possono entrare

se non in coppia. Quando poi i ragazzi si cambiano o fanno la doccia, l’accesso è di norma vietato». I due casi citati dimostrano quanto sia importante la buona collaboraz­ione tra società e federazion­e... «L’asticella per noi è sempre posta molto in alto e non intendiamo abbassarla. Invitiamo ovviamente tutti i dirigenti dei singoli club a volere contattare la federazion­e in caso di dubbi. Grazie ai canali privilegia­ti di cui le federazion­i dispongono possiamo venire a conoscenza, per quanto ovviamente mai nei dettagli, di informazio­ni preziose». Perché mai come in questo ambito prevenire è meglio che curare.

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TI-PRESS/PUTZU Prevenire, per non essere costretti a curare

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