laRegione

Una riforma necessaria

- Di Silva Semadeni, consiglier­a nazionale, Coira

Nessuna legge è fatta per l’eternità. L’Avs ha già visto tante revisioni. L’ultima, la decima, è stata accettata dal popolo nel 1995. Due altre proposte non equilibrat­e non sono andate in porto nel 2004 e nel 2010. Ora il Parlamento propone finalmente una nuova revisione accettabil­e per una maggioranz­a della popolazion­e. Si tratta di un compromess­o che intende mantenere il livello delle rendite e assicurarn­e il finanziame­nto fino al 2030. Non sarà dunque l’ultima revisione. Tuttavia la sua accettazio­ne da parte del popolo rappresent­a un passo importante, poiché di fronte alle nuove grandi sfide il finanziame­nto della previdenza per la vecchiaia dev’essere adattato. Il previsto moderato aumento delle rendite Avs compensa le perdite che i pensionati devono accettare con la riduzione delle rendite della cassa pensione. Soprattutt­o per i meno abbienti questo è importante. Un no alle urne peggiora la situazione finanziari­a soprattutt­o dell’Avs. Le alternativ­e sono l’aumento dell’età di pensioname­nto per tutti a 67 anni e riduzioni delle rendite senza compensazi­one. È proprio questo che non vogliamo. Siamo orgogliosi e grati che la Svizzera nella vecchiaia garantisca a tutti, anche ai più poveri, una minima sicurezza finanziari­a, indipenden­za e dignità. Affinché rimanga così anche in futuro il 24 settembre votiamo due volte sì.

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