Otto mancano all’appello
Bregaglia, le ricerche proseguono. L’altro gruppo di 6 rintracciato in Italia
La frana dal Pizzo Cengalo, montagna sempre più fragile, è scesa su Bondo a una velocità di 100 km/h
Fino a ieri sera, al momento di andare in stampa, erano rimaste senza esito le ricerche degli 8 escursionisti e alpinisti dati per dispersi dopo l’enorme frana caduta mercoledì dal Pizzo Cengalo in Val Bregaglia. Si tratta di più gruppi di escursionisti e alpinisti di nazionalità elvetica, tedesca e austriaca di cui i familiari, per 6 di loro, non hanno più avuto notizie. Lo ha comunicato la Polizia cantonale durante la conferenza stampa convocata ieri pomeriggio. Alle 13.30 le forze dell’ordine hanno inoltre ricevuto una segnalazione di un parente relativa a un altro gruppo di 5-6 persone che si sarebbe trovato in zona quando sono crollati i 4 milioni di metri cubi di roccia frammista a ghiaccio, neve e acqua. Le verifiche hanno però permesso di accertare che questo gruppo si trovava in una vicina località montana italiana. In queste ore di forte apprensione un team di specialisti è incaricato di tenere i contatti con i familiari dei dispersi. Le ricerche – avviate già durante la notte fra mercoledì e ieri – avvengono sia sul terreno sia via aerea con l’impiego di 120 persone tra pompieri, polizia, militari, protezione civile, forze comunali. Si utilizzano al momento due elicotteri e cani da ricerca, oltre ad apparecchi per la localizzazione di telefoni cellulari e telecamere a infrarossi. Quanto ai detriti, che hanno dapprima invaso il villaggio di Bondo e frazioni vicine devastando in Val Bondasca una dozzina di edifici rurali e danneggiando in paese sei abitazioni, nonché diverse strade e ponti, finendo poi nel fiume Mera e nella diga italiana di Villa di Chiavenna, appositamente aperta per lasciar transitare senza pericolo di inondazioni il fiume di fango in piena che nel frattempo ha già raggiunto il Lario, Martin Keiser dell’Ufficio cantonale foreste e pericoli naturali ha confermato che un altro milione di metri cubi è in movimento ma non si è ancora staccato dal Cengalo. Perciò il grado di allerta rimane elevato e molto dipenderà anche dalle precipitazioni previste a breve. Il volume sceso ha superato di tre volte quello della frana del dicembre 2011 facendo registrare il più grande evento franoso degli ultimi decenni nel territorio grigionese.
Sul posto Barbara Janom Steiner
e la presidente Doris Leuthard
La presidente del governo retico, Barbara Janom Steiner, si è recata sul luogo della calamità, seguita nel pomeriggio dalla presidente del Consiglio federale Doris Leuthard giunta a bordo di un elicottero. «Ho deciso di venire per rendermi conto con i miei occhi di cosa sia successo», ha dichiarato la consigliera di Stato grigionese durante la conferenza stampa: «Ma sono qui anche per esprimere il sostegno delle autorità cantonali alla popolazione e al Comune così duramente colpiti». La collaborazione con le forze d’intervento funziona al meglio e l’impegno è esemplare, ha aggiunto ringraziandole e confidando nel ritrovamento delle persone disperse. In giornata ha anche visitato gli sfollati accolti nelle strutture sanitarie bregagliotte per
esprimere vicinanza, garantire sostegno e infondere loro fiducia.
Due notti fuori casa: mancano acqua e corrente
Il paese di Bondo resterà isolato e inagibile almeno fino a oggi (venerdì) alle 10. Oltre al timore di nuove colate, c’è il problema
dell’assenza di acqua potabile e corrente elettrica, che i tecnici stanno pian piano ripristinando. Fino a stamattina dunque, quando verrà fatta una nuova ricognizione della situazione, restano sfollate le 100 persone da Bondo e le altre 32 recuperate mercoledì in montagna con gli elicotteri. Oltre che in ospedale, sono alloggiate presso conoscenti e
parenti, come pure in gran parte nel rifugio della Protezione civile. Sempre tra mercoledì e ieri sono infine state sfollate, con l’ausilio di elicotteri, 110 persone che si trovavano bloccate nelle due capanne Sciora e Sasc Füra del Cas, dove secondo la polizia non hanno mai corso alcun pericolo. Fino a nuovo avviso la strada cantonale rimane chiusa. MA.MO.