Allenamenti… di gomito
Cst: alcool (e spinelli) negli alloggi. I club reagiscono con sanzioni intelligenti
Cento franchi di multa che verranno poi girati al settore giovanile del club interessato (un club romando); ma anche lo svolgimento di alcuni lavori “nell’interesse del sodalizio, come l’arbitraggio dei match dei bambini o la manutenzione degli spogliatoi”. O, ancora e allo stesso modo, opere di utilità interna “per un totale di 10 ore ciascuno”, nonché – come deciso da una società svizzero-tedesca – l’impegno a vestire, per i prossimi match casalinghi, una maglia con la croce blu che è “simbolo della prevenzione dell’abuso di alcool”. Sono le sanzioni inflitte da alcune società sportive svizzere ai propri giovani affiliati beccati di recente a consumare alcool e/o cannabis all’interno degli alloggi del Centro sportivo di Tenero. Lo ha comunicato lo stesso Cst nella sua newsletter, inquadrando la delicata situazione come “un problema che si è trasformato in un’opportunità per fare della prevenzione”. Parliamo sempre di casi isolati: una netta minoranza degli oltre 30mila giovani che ogni anno frequentano la “costola” ticinese di Macolin. Comunque, casi che si verificano e che vanno trattati. “La politica del Cst – si legge nella new-
sletter – è di privilegiare il soggiorno di società impegnate nella promozione di uno sport con sani principi etici rispetto a club con minore sensibilità. Forte di ciò, un nostro coordinatore sportivo ha interpellato le società in questione in merito ai fatti, chiedendo informazioni sulle reazioni e prese di posizione dei rispettivi comitati nei confronti dei giocatori colti sul fatto”. Da lì, le pronte reazioni dei sodalizi, con tanto di resoconti sulle sanzioni educative applicate con i colpevoli. “A fronte di tali reazioni, tempestive quanto efficaci, il Cst “si complimenta con le società in questione e si rallegra della accresciuta sensibilità dei club svizzeri in quest’ambito così delicato”. Peraltro, si augura “che in futuro fatti di questo genere non si ripetano” e afferma di volersi “impegnare affinché il regolamento della nostra struttura sia rispettato in maniera più rigorosa da gruppi e società che vi soggiornano”.