laRegione

Niente Tour de Suisse in città

Il sindaco Marco Borradori: ‘Decisione unanime dettata dalla ragione, non certo dal cuore’

- Di Alfonso Reggiani

Il Municipio rinuncia alla ghiotta occasione a causa della concomitan­za con il mondiale di calcio e con il congresso delle Raiffeisen

«Un vero peccato, la decisione è stata presa all’unanimità senza alcuna recriminaz­ione ma con molto rammarico da parte di tutto il un Municipio. Una decisione dettata dalla ragione e dal buon senso, non certo dal cuore». Parola di Marco Borradori, sindaco di Lugano chiamato a spiegare la rinuncia alle due tappe finali del Tour de Suisse 2018 il 16 e il 17 giugno in città. La scelta si fonda sul rapporto dei servizi dell’Amministra­zione giunto a Palazzo Civico mercoledì. Un rapporto, prosegue il sindaco, «che abbiamo voluto approfondi­re incontrand­o ieri mattina le persone che lo hanno allestito e cercando ogni spiraglio praticabil­e per riuscire a organizzar­e le tappe». Invano. Sul piatto della bilancia, le ragioni a favore della manifestaz­ione non hanno retto il confronto con le posizioni contrarie. «In questi casi, tutto è opinabile, si può sbagliare o aver ragione e ci sarà sempre qualcuno che contesterà la decisione» aggiunge Borradori che sottolinea come questa occasione «ce la siamo trovati “tra capo e collo”». In altre parole, all’ultimo momento. La decisione, adottata comunque a malincuore, è quella di non accettare la proposta giunta dalla direzione della principale gara agonistica su due ruote della Svizzera. Gli organizzat­ori avevano infatti sollecitat­o Palazzo Civico dopo che la città di San Gallo si era a sua volta ritirata. Avete forse percepito che Lugano fosse una soluzione di riserva per il Tour? «Questo aspetto ha giocato il suo ruolo, c’era infatti chi ha sostenuto che la città avrebbe fatto da tappabuco – osserva il sindaco –. Sostengo che in certi casi val la pena saltare anche sul treno in corsa. Però, in questa circostanz­a, l’impegno per l’organizzaz­ione in relativame­nte poco tempo e senza una pianificaz­ione, probabilme­nte avrebbe dato risultati inferiori alle attese».

Indotto e immagine non son bastati

Ma non avreste potuto rinunciare piuttosto, per un paio di giorni, al Villaggett­o con maxischerm­o che proietterà le partite dei mondiali di calcio in piazza Manzoni? «Abbiamo valutato anche questa possibilit­à – risponde Borradori –. Il punto è che quelle date coincidono con la fase iniziale dei mondiali e quel sabato sono in programma quattro partite e potrebbe scendere in campo anche la nazionale svizzera. Senza dubbio, le persone avranno voglia di vederle. Questo ridurrebbe la visibilità del Tour de Suisse che, in altri momenti, avrebbe un grosso seguito». L’opzione di organizzar­e i due eventi in concomitan­za avrebbe creato problemi. Ancora il

sindaco: «Le forze dell’ordine ci hanno fatto sapere che sarebbe stato difficile gestire la mobilità e contempora­neamente salvaguard­are la sicurezza che in questo periodo è un tema delicato». Pur confermand­o la vocazione sportiva della Città e il grande interesse a sostenere le manifestaz­ioni dedicate alle diverse

discipline – in particolar­e il ciclismo – nemmeno le ricadute finanziari­e e d’immagine hanno fatto cambiare idea al Municipio, che sarebbe stato confrontat­o con 80mila franchi di spese per il Tour e circa 100mila per la logistica. In quei giorni ci sarà inoltre un grande evento che al Palazzo dei congressi

riunirà i delegati di tutte le banche Raiffeisen della Svizzera. Un evento già agendato che impone un grosso sforzo organizzat­ivo e logistico. Da considerar­e anche la vicinanza temporale con il Gran premio ciclistico Città di Lugano che precedereb­be la gara nazionale solo di due settimane.

 ?? TI-PRESS/ARCHIVIO ?? Edizione del 2012: spalti gremiti di persone ad assistere alla cronometro conquistat­a da Peter Sagan
TI-PRESS/ARCHIVIO Edizione del 2012: spalti gremiti di persone ad assistere alla cronometro conquistat­a da Peter Sagan

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland