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‘Bene le schiarite sulla canapa light, anche se...’

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«Sembrerebb­e che la chiesa stia tornando al centro del villaggio». Sul tema canapa il granconsig­liere Plr Fabio Käppeli sorride due volte. La prima perché, rispondend­o al suo collega di partito e in parlamento Giorgio Galusero, negli scorsi giorni il Consiglio di Stato ha ricordato che il principio della «libertà economica» vale anche per la coltivazio­ne sul Piano di Magadino della cannabis light, quella che contiene meno dell’uno per cento di Thc, il principio psicoattiv­o dell’erba. La seconda volta, invece, Käppeli sorride perché la Commission­e della concorrenz­a (Comco) ritiene “che potrebbe essere problemati­co” vietare la vendita di questo prodotto legale solo in Ticino, appellando­si alla Legge sulla coltivazio­ne della canapa e sulla vendita al dettaglio dei suoi prodotti (Lcan). Il rischio, sostiene la Comco, è quello di cozzare contro la Legge sul mercato interno. «La commission­e, che spero intervenga presto, solleva un aspetto molto importante relativo al mercato interno. Ma la Lcan – osserva il deputato Plr – mi pare ponga anche altri problemi». Quali? «In primo luogo, considerat­o che la competenza a legiferare in materia di stupefacen­ti è federale, l’esistenza di tale normativa cantonale è già di per sé singolare». Al di là di questo, continua Käppeli, «la LCan mira a reprimere il diffonders­i della canapa vera e propria, quella stupefacen­te. La cannabis light però non viene, a giusta ragione, ritenuta uno stupefacen­te. Perciò non mi sembra del tutto corretto applicare la Lcan a questa fattispeci­e». Si vedrà. Intanto sul fronte coltivazio­ne si aprono spiragli: rispondend­o all’interrogaz­ione di Galusero, il Consiglio di Stato ammette che va trovato un equilibrio tra i vari tipi di ‘ortaggi’, rispettand­o in ogni caso il principio costituzio­nale della libertà economica. Ergo: si può coltivare la cannabis legale. «La risposta del Consiglio di Stato mi sembra rassicuran­te. Non posso però non essere sorpreso nel constatare la rapidità con cui è arrivata, mentre la mia interrogaz­ione a 360 gradi sul tema e firmata da 34 deputati – conclude Käppeli – giace nei cassetti ormai dall’ottobre dello scorso anno». POL

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TI-PRESS Fabio Käppeli

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