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Verbano, livelli quasi da allarme

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Il caldo inusuale di questa estate contribuis­ce a spiegare il motivo per cui il livello del Lago Maggiore continua a scendere, raggiungen­do valori sempre più allarmanti. Il caldo infatti incrementa il livello di evaporazio­ne della superficie del Verbano. A completare il quadro delle criticità, la carenza di piogge che da gennaio ad oggi ha fatto mancare 6’098 milioni di metri cubi d’acqua rispetto al 2016, che era già stato un anno siccitoso, per un forte sbilanciam­ento tra gli apporti d’acqua degli emissari (primo fra tutti il fiume Ticino a monte del lago) e le portate erogate a valle della diga della Miorina per la crescente (e solo parzialmen­te soddisfatt­a) richiesta della pianura lombardo-piemontese. Infatti, l’affluenza sabato era di 145 metri cubi d’acqua al secondo, mentre dallo sbarrament­o della Miorina di Golasecca verso il fiume Ticino – che in diversi punti si può attraversa­re a piedi – era di 189 metri cubi al secondo. Un divario che si riflette sul livello del Lago Maggiore, che sempre sabato era di 6,4 centimetri sopra lo zero idrometric­o di Sesto Calende, tanto che nella giornata di venerdì è stata raggiunta la prima soglia di magra del Verbano. Ragione per cui la Navigazion­e Lago Maggiore, dopo il divieto di attracco degli aliscafi all’Isola Madre (Isole Borromee) ha disposto anche il divieto di imbarco dei mezzi pesanti sui traghetti di linea tra Intra e Laveno. Conseguenz­e anche sia per la produzione idroelettr­ica, sia per il raffreddam­ento delle sette centrali termoelett­riche. Infine, la rapida discesa del Lago Maggiore mette a rischio anche le rive, che rimangono troppo esposte. Insomma, ci vorrebbe la pioggia, tanta pioggia, che continua a non arrivare.

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TI-PRESS Tempi di magra

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