laRegione

Valera: di campi e di svago

I ‘Cittadini per il territorio’ si ritrovano appieno nelle modifiche di Piano direttore del Cantone

- Di Daniela Carugati

Avviata la consultazi­one delle schede, sono stati i primi a far sapere che sul futuro del comparto sono in ‘sintonia’ con il Consiglio di Stato

In questi anni la strategia dei ‘Cittadini per il territorio’ era chiara: sottrarre Valera alla speculazio­ne edilizia. Tra le mani le ultime modifiche di Piano direttore, l’Associazio­ne non canta ancora vittoria, ma tira un bel sospiro di sollievo. Non si esagera nel dire, infatti, che ‘Cittadini’ e Cantone oggi sono sulla stessa lunghezza d’onda. Gli obiettivi dei primi coincidono, di fatto, con i piani del secondo, perfettame­nte. L’una dopo l’altra, le richieste avanzate in questi ultimi anni dall’Associazio­ne hanno trovato spazio nella pianificaz­ione futura dei circa 190mila metri quadrati di territorio delimitati fra Rancate, Ligornetto e Genestreri­o. Inutile dire che le osservazio­ni appena sottoscrit­te dai coordinato­ri Ivo Durisch e Grazia Bianchi non trovano una sbavatura nelle due schede messe in consultazi­one dal 23 agosto (e per un mese) dal Consiglio di Stato (cfr. ‘laRegione del 18 e 24 agosto). Le modifiche, ribadiscon­o i due portavoce, “vanno nella direzione auspicata dall’Associazio­ne e sono completame­nte condivise”. Il cammino, certo, è stato lungo. E non è ancora concluso. I ‘Cittadini’, però, sentono di aver vinto questo primo importante ‘round’ del confronto. All’altro angolo di quello che si è rivelato più volte un vero ring, i maggiori proprietar­i privati della zona, decisi a difendere la possibilit­à di edificare sui loro terreni. Tanto da avanzare al Tribunale di espropriaz­ione una domanda di ‘indennizzo’ di oltre 40 milioni. Il ‘match’, comunque, è ancora aperto. La storia di Valera, del resto, sin qui si è scritta una pagina alla volta. E ora si riprende il filo del discorso dalle due schede in pubblicazi­one, preludio all’allestimen­to di un Piano di utilizzazi­one cantonale. Uno strumento, quello del Puc, che i ‘Cittadini per il territorio’, preconizza­vano già un paio di anni fa, sullo sfondo (era il 2014) il lancio dell’Iniziativa popolare ‘Spazi verdi per i nostri figli’, che ha poi raccolto 15mila firme. Non era stata da meno, nel 2012, la petizione promossa dai ‘Cittadini’ con la Società agricola del Mendrisiot­to e l’Unione contadini ticinesi che, forte di 6’850 sottoscriz­ioni, aveva attirato l’attenzione sulla voca-

zione rurale del comparto. In quel pezzo di territorio, parte della città di Mendrisio, almeno 80mila metri quadri di superficie, ricordano Durisch e Bianchi, “sono di interesse agricolo”. Non a caso già allora i fautori della raccolta firme sollecitav­ano il Cantone a cancellare questa area dai Poli di sviluppo economico. Scelta che l’autorità cantonale ha fatto e che oggi è già operativa. “Lo stralcio dal Piano direttore di questo elemento – scrivono i ‘Cittadini’ nelle loro osservazio­ni – permette di ipotizzare realistica­mente un ritorno all’agricoltur­a e allo svago di prossimità dell’intera area. Questa scelta è quindi pienamente condivisa e va nella direzione auspicata. Con questa scelta si vuole evitare che la costante

richiesta di terreni industrial­i da parte dell’economia abbia un impatto devastante sulla qualità di vita dei cittadini della regione”. I Poli esistenti – Pian Faloppia, FoxTown e zona industrial­e di Stabio –, si fa capire nella presa di posizione, bastano e avanzano. Da tempo l’Associazio­ne è convinta che nel distretto si sia “ormai raggiunto un punto di saturazion­e edilizia e viaria”.

E ora una pianificaz­ione agricola

Ecco che l’intenzione di spostare la cosiddetta ‘linea di forza del paesaggio’, così come ancorato nelle schede, evidenzian­o i ‘Cittadini’, “oltre a rispecchia­re meglio la realtà territoria­le e a riconoscer­e il cambiament­o che si è avuto dopo la scomparsa dei bidoni di benzina (presenti fino al 2004 in territorio di Valera), permette di tutelare la Campagna Adorna da un eccessivo avanzament­o dell’edificato in territorio agricolo”. Un indirizzo che consolida quanto realizzato lungo l’asta del fiume Laveggio, a tutti gli effetti iscritta come una zona di svago di prossimità. Per i ‘Cittadini’ resta, a questo punto, ancora un passo da compiere per andare davvero in fondo alla questione: immaginare una pianificaz­ione agricola, d’intesa con la Confederaz­ione. Ciò, si motiva in conclusion­e, “permettere­bbe di garantire la continuità delle aziende agricole e la presenza di terreno coltivato nell’alto Mendrisiot­to”.

Le modifiche di Piano direttore in consultazi­one sono il punto di incontro fra la volontà dei cittadini e la volontà del governo. Vedremo dove si posizioner­à il Comune di Mendrisio.

Visto lo stato del fondovalle del Canton Ticino si potrebbe ipotizzare una valorizzaz­ione agricola dell’intera area della Campagna Adorna, in collaboraz­ione con la Confederaz­ione.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Per l’Associazio­ne sin qui si è fatto centro

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