Valera: di campi e di svago
I ‘Cittadini per il territorio’ si ritrovano appieno nelle modifiche di Piano direttore del Cantone
Avviata la consultazione delle schede, sono stati i primi a far sapere che sul futuro del comparto sono in ‘sintonia’ con il Consiglio di Stato
In questi anni la strategia dei ‘Cittadini per il territorio’ era chiara: sottrarre Valera alla speculazione edilizia. Tra le mani le ultime modifiche di Piano direttore, l’Associazione non canta ancora vittoria, ma tira un bel sospiro di sollievo. Non si esagera nel dire, infatti, che ‘Cittadini’ e Cantone oggi sono sulla stessa lunghezza d’onda. Gli obiettivi dei primi coincidono, di fatto, con i piani del secondo, perfettamente. L’una dopo l’altra, le richieste avanzate in questi ultimi anni dall’Associazione hanno trovato spazio nella pianificazione futura dei circa 190mila metri quadrati di territorio delimitati fra Rancate, Ligornetto e Genestrerio. Inutile dire che le osservazioni appena sottoscritte dai coordinatori Ivo Durisch e Grazia Bianchi non trovano una sbavatura nelle due schede messe in consultazione dal 23 agosto (e per un mese) dal Consiglio di Stato (cfr. ‘laRegione del 18 e 24 agosto). Le modifiche, ribadiscono i due portavoce, “vanno nella direzione auspicata dall’Associazione e sono completamente condivise”. Il cammino, certo, è stato lungo. E non è ancora concluso. I ‘Cittadini’, però, sentono di aver vinto questo primo importante ‘round’ del confronto. All’altro angolo di quello che si è rivelato più volte un vero ring, i maggiori proprietari privati della zona, decisi a difendere la possibilità di edificare sui loro terreni. Tanto da avanzare al Tribunale di espropriazione una domanda di ‘indennizzo’ di oltre 40 milioni. Il ‘match’, comunque, è ancora aperto. La storia di Valera, del resto, sin qui si è scritta una pagina alla volta. E ora si riprende il filo del discorso dalle due schede in pubblicazione, preludio all’allestimento di un Piano di utilizzazione cantonale. Uno strumento, quello del Puc, che i ‘Cittadini per il territorio’, preconizzavano già un paio di anni fa, sullo sfondo (era il 2014) il lancio dell’Iniziativa popolare ‘Spazi verdi per i nostri figli’, che ha poi raccolto 15mila firme. Non era stata da meno, nel 2012, la petizione promossa dai ‘Cittadini’ con la Società agricola del Mendrisiotto e l’Unione contadini ticinesi che, forte di 6’850 sottoscrizioni, aveva attirato l’attenzione sulla voca-
zione rurale del comparto. In quel pezzo di territorio, parte della città di Mendrisio, almeno 80mila metri quadri di superficie, ricordano Durisch e Bianchi, “sono di interesse agricolo”. Non a caso già allora i fautori della raccolta firme sollecitavano il Cantone a cancellare questa area dai Poli di sviluppo economico. Scelta che l’autorità cantonale ha fatto e che oggi è già operativa. “Lo stralcio dal Piano direttore di questo elemento – scrivono i ‘Cittadini’ nelle loro osservazioni – permette di ipotizzare realisticamente un ritorno all’agricoltura e allo svago di prossimità dell’intera area. Questa scelta è quindi pienamente condivisa e va nella direzione auspicata. Con questa scelta si vuole evitare che la costante
richiesta di terreni industriali da parte dell’economia abbia un impatto devastante sulla qualità di vita dei cittadini della regione”. I Poli esistenti – Pian Faloppia, FoxTown e zona industriale di Stabio –, si fa capire nella presa di posizione, bastano e avanzano. Da tempo l’Associazione è convinta che nel distretto si sia “ormai raggiunto un punto di saturazione edilizia e viaria”.
E ora una pianificazione agricola
Ecco che l’intenzione di spostare la cosiddetta ‘linea di forza del paesaggio’, così come ancorato nelle schede, evidenziano i ‘Cittadini’, “oltre a rispecchiare meglio la realtà territoriale e a riconoscere il cambiamento che si è avuto dopo la scomparsa dei bidoni di benzina (presenti fino al 2004 in territorio di Valera), permette di tutelare la Campagna Adorna da un eccessivo avanzamento dell’edificato in territorio agricolo”. Un indirizzo che consolida quanto realizzato lungo l’asta del fiume Laveggio, a tutti gli effetti iscritta come una zona di svago di prossimità. Per i ‘Cittadini’ resta, a questo punto, ancora un passo da compiere per andare davvero in fondo alla questione: immaginare una pianificazione agricola, d’intesa con la Confederazione. Ciò, si motiva in conclusione, “permetterebbe di garantire la continuità delle aziende agricole e la presenza di terreno coltivato nell’alto Mendrisiotto”.
Le modifiche di Piano direttore in consultazione sono il punto di incontro fra la volontà dei cittadini e la volontà del governo. Vedremo dove si posizionerà il Comune di Mendrisio.
Visto lo stato del fondovalle del Canton Ticino si potrebbe ipotizzare una valorizzazione agricola dell’intera area della Campagna Adorna, in collaborazione con la Confederazione.