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Dopo Chiasso anche Balerna firma un’Ordinanza Canapa e dintorni, calano i divieti sui luoghi sensibili

- D.C.

Il Municipio di Balerna ha deciso di seguire le orme dei colleghi di Chiasso. In tema di canapa le due autorità comunali sono, infatti, sulla stessa lunghezza d’onda. Anche a Balerna si è deciso di precorrere i tempi: da ieri (e per un mese) è in pubblicazi­one un’Ordinanza che ricalca, nelle intenzioni e nei fatti, quella chiassese, e mira a regolament­are la materia. Nella sostanza l’obiettivo è mettere dei paletti territoria­li a quanti progettano di coltivare canapa o vendere i suoi prodotti derivati. Anche sul tavolo di Balerna, come nella cittadina di confine e a Mendrisio – che a sua volta sta riflettend­o sul da farsi –, è giunta almeno una richiesta. A solleticar­e, di nuovo, il mercato la possibilit­à di commerciar­e la cannabis ‘light’, ovvero con un tenore di Thc, il principio psicoattiv­o, inferiore all’1 per cento, quindi legale. E se a Chiasso si teme il proliferar­e di punti vendita e piantagion­i indoor – come ha riferito a ‘laRegione’ del 23 agosto la capodicast­ero Sicurezza pubblica Sonia Colombo-Regazzoni –, l’impression­e è che a Balerna si voglia marginaliz­zare questo fenomeno. L’Ordinanza, in effetti, appare persino più restrittiv­a di quella ormai entrata in vigore (senza suscitare ricorsi) nel Comune vicino. Il divieto di coltivare e vendere non solo calerà sui luoghi sensibili (in un raggio di 300 metri), ma pure “nelle zone dove il Piano regolatore consente la costruzion­e di abitazioni”. In altre parole si intende tenere lontano queste attività dalle aree residenzia­li.

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