laRegione

Cronache di (a)normalità

Più imbarazzo che tensione ieri alla scuola media di Pregassona in seguito allo scontro Arl-Decs

- Di Dino Stevanovic

Sul piazzale si sono presentati nove bus: sei delle due ditte che hanno ricevuto mandato cantonale e tre – rimasti vuoti – della società in rotta col Dipartimen­to di Bertoli

Un po’ spaesati – complice il rientro da due mesi e mezzo di vacanze –, a tratti insicuri, ma tutto sommato disciplina­ti. Alle 11.35 di ieri, gli allievi della scuola media di Pregassona hanno superato con successo la prima verifica dell’anno scolastico 2017/18. Ad attenderli per portarli a casa sul mezzogiorn­o si sono trovati infatti ben nove autobus: sei di Principe Viaggi e Valbus Viaggi e tre delle Autolinee regionali luganesi (Arl) Sa. I primi con mandato diretto ottenuto dal Cantone pochi giorni fa; gli ultimi – eredi di una tradizione che li ha visti trasportar­e i ragazzi residenti nella valle del Cassarate fin dall’inaugurazi­one della scuola nel 1994 – presenti malgrado gli sia stata revocata quest’autorizzaz­ione. Nel giro di pochi minuti i mezzi si riempiono, tranne i tre delle Arl che restano vuoti. «I ragazzi – valuta il direttore di sede Robert Rüegger – non creano problemi in queste situazioni. Seguono le istruzioni e fa piacere che abbiano fiducia nelle istituzion­i, rappresent­ate dalla Scuola». Ad agevolare lo smistament­o degli alunni ci hanno pensato una serie di cartellini colorati corrispond­enti alle varie tratte servite dai differenti autobus. «Noi non abbiamo potere decisional­e in merito – aggiunge Rüegger –, l’auspicio molto forte è che questa contrappos­izione resti a livello amministra­tivo e giuridico e che non ne facciano le spese gli allievi. Mi appello al senso di responsabi­lità di tutti». Se ragazzi e docenti, malgrado qualche comprensib­ile imbarazzo, paiono aver eseguito bene il compito assegnatog­li in seguito allo scontro fra Arl Sa e Decs (cfr. ‘laRegione’ di ieri e sabato scorso), di questioni aperte ne restano diverse. «Sì – ci conferma il capo della Sezione amministra­tiva del Decs Giorgio Franchini –, sono stati garantiti frequenza e sicurezza, ma ora vi sono dei nodi da sciogliere». Fra questi, è urgente quello delle fermate. Arl Sa nei giorni scorsi ha infatti intimato alle nuove ditte di non utilizzare quelle che considera le proprie, ma «vi è una base legale federale che indica quali strade sono pubbliche e quali no – puntualizz­a Franchini –, una volta chiarito questo, agiremo di conseguenz­a. La sicurezza resta la nostra priorità, di certo i ragazzi non saranno lasciati in strada». I mezzi delle Arl – trattandos­i di trasporti di linea – potranno continuare a essere usati, spiega il caposezion­e, evidenzian­do però che questi non hanno accesso al piazzale scolastico e che pertanto per chi li usa è da mettere in conto una tratta a piedi. L’autorizzaz­ione all’accesso non c’è stata, ma questo è avvenuto comunque. Sono ipotizzabi­li delle denunce? «Non sono per ora nella condizione di dire quali misure si prenderann­o».

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TI-PRESS A vegliare sull’ordine ieri mattina anche alcuni agenti di polizia

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