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Dal 2009 solo delusioni, e qualche dubbio c’è ancora

Federer in lizza stanotte nel torneo che ha vinto l’ultima volta nel 2008

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«Potrebbe essere il 20esimo Slam, il terzo in questa stagione (sui tre disputati, ndr), ma non guardo così in là». Roger Federer entra oggi in lizza (nella notte su domani) con grande fiducia, ma non del tutto rassicurat­o circa le condizioni della sua schiena. «Devo ricomincia­re tutto dall’inizio, fare un passetto alla volta. Al momento l’unica cosa a cui penso è il superament­o del primo turno. Un po’ di incertezza c’è. Nel secondo set della finale di Montréal (persa contro Zverev, ndr) ero un po’ nervoso. Mi chiedevo se sarei stato in grado di disputare gli Us Open. Fortunatam­ente davanti avevo due settimane, il tempo per recuperare c’era. Ho avuto problemi anche in passato, so come gestirli». Tornato ad allenarsi a pieno regime da cinque giorni, Roger scende in campo a New York contro il promettent­e americano Francis Tiafoe (Wta 70) per il primo incontro a Flushing Meadows dalla finale persa nel 2015 contro Novak Djokovic. Assente nel 2016 a causa del periodo di pausa che si era concesso per i noti problemi al ginocchio, Federer sa bene che l’ultimo “major” stagionale è il più faticoso, nonché il più complicato, da gestire. Eliminato prima dei quarti in occasione delle sue prime quattro apparizion­i nel tabellone principale, ha impiegato molto tempo per gestire bene le particolar­i condizioni dell’appuntamen­to di fine estate, vento e umidità. Titolato cinque volte – dal 2004 al 2008 – Federer a New York mastica amaro dal 2009. Tutto cambiò a causa della sconfitta contro Juan Martin Del Potro, un incontro che avrebbe dovuto vincere in tre set e che invece perse in cinque. Nel 2010 e 2011 uscì in semifinale, battuto da Novak Djokovic, con due match ball sprecati in entrambe le occasioni, sempre al quinto set. Nel 2012 fu estromesso nei quarti da Tomas Berdych, l’anno dopo (sofferente alla schiena), dallo spagnolo Tommy Robredo agli ottavi. Nel 2014 in semifinale subì la legge dello scatenato croato Marin Cilic. Due anni fa toccò ancora a Djokovic sbarrargli la strada all’atto conclusivo.

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KEYSTONE Punta al 20esimo Slam

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