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Scuola di qualità: aspettiamo la ‘scuola che verrà’

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Rappresent­ando tutti i docenti favorevoli alla proposta “La scuola che verrà” vogliamo esprimere le nostre opinioni in merito al futuro della nostra scuola. Abbiamo trascorso la nostra vita operando nella scuola pubblica in qualità di docenti della scuola dell’infanzia, siamo state coinvolte in gruppi di formazione per studenti e insegnanti del nostro settore e della scuola elementare, siamo state interpella­te e coinvolte in gruppi di lavoro per i nuovi “Piani di studio” e come tutti i docenti abbiamo avuto modo di esprimere i nostri pareri in merito alla proposta sopra citata e abbiamo sempre creduto nella formazione continua degli insegnanti partecipan­do a tante proposte. Tutte le esperienze citate ci hanno permesso di conoscere molte realtà e modi diversi di fare scuola. Durante le nostre visite sul territorio abbiamo potuto constatare che molti docenti hanno già intrapreso percorsi educativi differenzi­ati e attivato laboratori in ambiti diversi in sintonia con la nuova proposta, altri invece sono ancora poco propensi a confrontar­si con nuovi modi di fare scuola. La differenza emersa dai due diversi contesti l’abbiamo letta nell’atteggiame­nto e nelle capacità degli allievi. I primi: attivi, curiosi, interessat­i alla costruzion­e del loro sapere, gli altri meno motivati e poco stimolati vivono una scuola meno interessan­te. Crediamo in una scuola in cui tutti gli allievi possano effettuare il loro percorso differenzi­ato e rispettoso dei ritmi e degli stili di apprendime­nto di ognuno. Sosteniamo una scuola con modalità di valutazion­e che vanno oltre il significat­o della storica nota numerica che ha reso felici taluni e problemati­ci altri. Accogliamo una scuola che privilegia finalmente una progettazi­one per competenze e abbraccia le teorie della pedagogia laboratori­ale interdisci­plinare, una scuola con insegnanti disposti ad entrare nel sistema della complessit­à, consapevol­i e disponibil­i al cambiament­o culturale che il territorio ci impone. E per terminare, una scuola che permetta a tutti un’importante formazione alla cittadinan­za, al rispetto, alla solidariet­à, bisogni urgenti della nostra società.

Monica Polti Wanda Monaco

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